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L'alluvione del '66 e i suoi mille risvolti

Soprattutto il sindaco allora in carica, Giacomo Maccheroni, ha rievocato in Comune i giorni della Pontedera sott'acqua e quelli della rinascita

Giacomo Maccheroni ricorda l'alluvione del 1966

Sull'alluvione di Pontedera del 4 novembre 1966, ma anche su tutte le alluvioni e le catastrofi che da sempre rovinano e magari uccidono le persone, ci sarebbe da dire tanto. E pur se l'allora sindaco Giacomo Maccheroni, con la presenza del sindaco Matteo Franconi che ha introdotto la manifestazione, assessori e consiglieri, ha raccontato tanti episodi del drammatico evento (che per fortuna non uccise nessuno perché l'acqua dell'Era entrò in città in maniera non violenta), ci sarebbe da rievocarne molti molti altri.

Maccheroni ha ricordato i primi soccorsi, i primi interventi del Comune con una delibera dell'8 novembre e l'incontro con Umberto Agnelli, da poco diventato presidente della Piaggio perché era morto Enrico Piaggio, per farlo recedere dal proposito di chiudere la fabbrica. Ma anche gli episodi di sciacallaggio con gente che veniva da fuori per accaparrarsi gli stivali e le bombole di gas distribuite dal Comune, mentre altri venivano per aiutare i pontederesi, e molto altro ancora. Ma ogni cittadino che da giovanissimo o giovane si ritrovò in mezzo all'acqua - chi era già d'età maturo ormai non c'è più perché sono passati 53 anni... - potrebbe raccontare la sua personale odissea.

Mario Marianelli, allora vicesindaco, ha invece sottolineato come non sia giusto non ricordare ufficialmente Enrico Piaggio, che pur aveva un atteggiamento spesso duro nei confronti degli operai, e che è una brutta cosa la non presenza di Pontedera nel film su Piaggio e la Vespa in programma sulla Rai per il prossimo 12 novembre. Mentre il 'forderpontese' Riccardo Minuti, allora quattordicenne, ha ricordato come in via Veneto-zona cateratte, sia stata davvero sfiorata la tragedia perché il muro delle cateratte stava per cedere.

E nel capitolo "rinascita" è entrata non soltanto la Piaggio, che decollò, ma anche il Pontedera calcio che proprio quell'anno vinse il campionato accedendo per la prima volta a un campionato di serie C, mentre Sandro Mazzinghi compì una delle sue principali imprese pugilistiche.