Attualità

​L'altra faccia della medaglia

Da molti anni si discute su come eliminare, o quantomeno attenuare, il caos degli accessi e uscite alla città scolastica. Ora il comune ci riprova

Prima tesi di un cittadino che ha partecipato ai nuovi incontri con l'amministrazione comunale sul problema della città scolastica: "Non si doveva costruire un complesso di istituti circondati dall'Era e da tanti complessi abitativi che ovviamente hanno bisogno di strade"

Seconda tesi, di un altro cittadino: "Non si dovevano costruire così tante abitazioni e complessi residenziali a ridosso della città scolastica"

Terza tesi, stavolta di una cittadina: "se i familiari degli studenti non possono accompagnarli in auto fino agli istituti, perché gli insegnanti, i bidelli e così via possono parcheggiare nei cortili delle scuole?". 

Che ogni medaglia, concreta o teorica, abbia il suo rovescio, lo sanno tutti. E' il caso della città scolastica nata mezzo secolo fa nella golena fra Era e Arno e da allora molto cresciuta tanto che chiamarla villaggio appare limitativo di fronte a 6-7 mila frequentatori quotidiani fra studenti, insegnanti personale amministrativo, bidelli e genitori in visita. Mentre definirla campus all'americana è un po' troppo perché mancano alcune caratteristiche come quella della residenzialità degli studenti.

Ebbene: se per gli amministratori comunali e una parte di popolazione la città scolastica è da tempo una medaglia da attaccare al gonfalone, per altri è invece e sopratutto l'altra faccia della medaglia consistente nelle difficoltà di accesso e uscita.

Chi ha ragione?
Il problema del caos che si forma di prima mattina e a metà giornata è argomento di discussione e conseguenti polemiche da una ventina d'anni. In questi giorni di fine estate la 'vexata questio', discussa questione, è tornata per l'ennesima volta a galla col piano predisposto dalla nuova amministrazione comunale per mettere in sicurezza con altre tre pensiline-corsie i ragazzi che usano i pullman in arrivo e partenza dal piazzale dello stadio e per razionalizzare il traffico e la sosta n via Vittorio Veneto e nelle 4 strade che da essa portano alla città degli studi. Piano che prevede sensi unici, rovesciamenti della direzione di transito e divieti di accesso motorizzato (in futuro anche elettronici) all'entrata e uscita delle scuole, salvo per i residenti muniti di pass, insegnanti, motorini e moto. 

Un nuovo piano di vasta portata da sperimentare con l'ormai prossima riapertura dell'anno scolastico ma che, tornando alla tre tesi iniziali, non può eliminare del tutto l'altra faccia della medaglia.