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L'auto dell'arbitro va ko e i giocatori lo aiutano

Un incidente e il costo della riparazione fermano un arbitro: scatta la solidarietà dei Mauritani e di altre squadre con una colletta per contribuire

La squadra dei Mauritani Basket

Una storia che fa rapidamente il giro dei social e che, presto, arriva anche su "L'umiltà di chiamarsi Minors", conosciutissima pagina Facebook dedicata al racconto del basket cosiddetto minore. Che, però, fuori dal campo dimostra tutta la sua superiorità.

Protagonista, suo malgrado, è un arbitro della Uisp, rimasto coinvolto in un incidente con la propria auto, finendo fuori strada proprio dopo una partita. Fortunatamente, non ha riportato ferite ed è rimasto illeso, ma la macchina è diventata pressoché inutilizzabile, a meno di una riparazione piuttosto costosa.

Un problema reso ancor più complicato dal fatto che l'arbitro, attualmente, è senza lavoro. "Le uniche sue entrate erano garantite proprio dall'arbitraggio, diminuito proprio a seguito dell'impossibilità di usare il mezzo - ha spiegato Leonardo Sensi, responsabile del campionato amatori per la zona Pisa-Lucca-Livorno della Uisp - inoltre, abita in una zona non molto collegata: fino a ora abbiamo cercato di tamponare anche grazie ai passaggi di un collega, ma ha comunque dovuto rinunciare a molte gare".

"Tanto per un eventuale nuovo acquisto, quanto per la riparazione, il ragazzo si è trovato subito in difficoltà - ha aggiunto - all'improvviso, però, quattro società si sono mosse spontaneamente per dargli una mano: io non ho fatto assolutamente niente, le squadre si sono mosse da sole e altre si stanno attivando per farlo. Un gesto non dovuto, ma che fa capire quanto sia forte la passione a questi livelli".

Proprio a questo punto, infatti, entra in gioco il basket minore. O meglio, quattro squadre che hanno deciso di aiutare l'arbitro di tasca propria, autotassandosi per rimettere in condizione l'arbitro di tornare a fare il suo lavoro. E, tra queste, c'è anche quella dei Mauritani Basket di Pontedera, squadra amatoriale che raccoglie amici e appassionati della palla a spicchi, oltre agli Steelworkers Piombino e a due società livornesi, Scimmie Livorno e Nuova Vigoni Legnami.

"Siamo venuti a conoscenza del fatto con un messaggio che circolava sul gruppo Uisp - ha detto Andrea Fulceri a nome di tutta la squadra dei Mauritani Basket - per questo ci siamo autotassati e abbiamo deciso di dare questo piccolo contributo: ci sembrava doveroso, soprattutto considerata la situazione del ragazzo".

Come detto, un aiuto non scontato e non dovuto, visto che anche la stessa squadra pontederese, tra mille difficoltà legate alla logistica e alla scarsa disponibilità di palestre, fa i salti mortali. "Era il minimo che potessimo fare e lo abbiamo fatto senza pensarci - ha concluso - noi, come gli arbitri che dirigono le gare, lo facciamo per pura passione".

Un gesto che, al di là dell'importo del contributo, restituisce il senso autentico dello sport come momento di condivisione e di confronto, di passione e di sacrificio per gli altri. E che acquista maggior significato se fatto da chi non percepisce alcunché e gioca soltanto per la voglia di stare insieme.