Lavoro

Le idee di Usb contro la crisi

Il sindacato chiede una riduzione d’orario a parità di salario: "E' la sola alternativa possibile per evitare una eventuale crisi occupazionale"

La scorsa settimana si sono svolte le assemblee retribuite richieste dalle organizzazioni sindacali confederali per la presentazione della loro proposta di integrativo relativa all’intero gruppo Piaggio. "Un percorso blindato - lo descrivono dall'Unione Sindacale di Base - che ha visto almeno due riunioni specifiche organizzate fuori dallo stabilimento e una presentazione fumosa e caratterizzata da pesanti contrasti all’interno delle stesse organizzazioni promotrici".

"Non ci interessa soffermarci troppo sui problemi degli altri - proseguono dal Usb. - Ci interessa piuttosto sottolineare alcuni aspetti importanti in merito al rinnovo dell’integrativo".

"A breve la dirigenza Piaggio richiamerà nuovamente le organizzazioni sindacali al tavolo per firmare un nuovo accordo sulla solidarietà. Non siamo disposti a barattare la firma dell’accordo con nessuna promessa o rassicurazione. Per quanto ci riguarda alcuni punti inseriti nella nostra piattaforma andranno discussi prima e non dopo. Non possiamo perdere altro tempo mentre la fine degli ammortizzatori sociali si avvicina".

"Il primo vero banco di prova sarà proprio quel tavolo - sottolineano dal sindacato. - Chi firmerà in silenzio senza coinvolgere i lavoratori dimostrerà ancora una volta che il percorso per l’integrativo è in realtà solo “fumo negli occhi” per prendere tempo e favorire i propositi dell’azienda".

"Non si può continuare a far finta di niente in merito al percorso intrapreso dalla Piaggio per la progressiva ristrutturazione tecnologica dello stabilimento. Uno stabilimento che produce grazie ad impianti costruiti 35 anni fa non ha alternative. O mette in campo un percorso di ammodernamento generale oppure rischierà di soccombere alla concorrenza internazionale".

"La terza via potrebbe essere quella di dirottare investimenti su altri stabilimenti decretando il definitivo ridimensionamento dello stabilimento di Pontedera. In qualsiasi caso bisogna avere il coraggio di affrontare la partita adesso. La proposta di riduzione d’orario a parità di salario (a fronte di sostegni pubblici considerevoli ricevuti dal gruppo Piaggio) è la sola alternativa possibile per evitare una eventuale crisi occupazionale senza precedenti".

"Porre un limite alle importazioni di veicoli prodotti all’estero e immessi nel mercato europeo deve essere un’altra priorità, come anche salvaguardare l’indotto sul territorio attraverso un limite del 15 per cento sulle importazioni relative alla componentistica. Rifiuto dell’elemosina prevista dal cosiddetto welfare aziendale (firmato da Cgil, Cisl e Uil sul contratto nazionale) ma soprattutto confermare la parte economica relativa all’integrativo del 2009 imponendo anche una tantum a copertura degli anni di vacanza contrattuale".

"Per quanto riguarda i part-time verticali chiediamo un percorso di stabilizzazione per tutti dopo anni di promesse e accordi al ribasso - concludono da Usb.  C’e ancora tanto da fare. Noi non siamo disposti a fermarci adesso. Abbiamo bisogno del protagonismo e della determinazione di tutti i lavoratori".