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Le mitiche Vespa e Land Rover della Parigi Dakar

Nel 1980 una squadra di piloti e meccanici fu protagonista di una indimenticabile maratona nel deserto. Sabato il ricordo di quella esperienza

Primo Gennaio 1980 parte da Parigi la corsa che dopo ventitre giorni e più di 4.000 KM percorsi arriva a Dakar in Senegal attraversando il deserto. E’ la seconda edizione e tra le squadre iscritte c’è anche la squadra ufficiale Vespa composta da 4 veicolo P200E, in quel momento la versione più potente.

Le Vespa erano condotte da 4 piloti professionisti Yvan Tcherniavsky, Bernard Tcherniavsky, Bernard Neimer e Marc Simonot. Ad assistere i veicoli 5 Land Rover di cui quattro assegnati alla partenza a ciascun pilota VESPA e una che sarà adibito a deposito mobile del team (carico di quanti più pezzi di ricambio possibile).

Ognuno di questi Land sarà composto da un “asso” dal volante e da un meccanico VESPA per garantire un efficace assistenza. I meccanici Vespa furono scelti tra i migliori che l’azienda Piaggio potesse esprimere: Mauro Bellatriacia, Roberto Vallegi, Moreno Bertini, Bruno Spragia. Le 4 Vespa dopo tanti incidenti, forature, guai meccanici arrivarono tutte alla fine della gara grazie alla bravura dei piloti ma grazie soprattutto a quegli eroi meccanici che durante tutto il mese fecero dei veri e propri miracoli per far correre la Vespa nel deserto.

Sabato 18 maggio per ricordare quell’evento si terrà a Pontedera il Raduno organizzato da Registro Storico Land Rover con l’esposizione delle auto in Piazza Cavour dalle ore 16.00 e la sfilata per le vie del centro. "Abbiamo recuperato un altro pezzo particolare della storia della Pontedera, Città dei motori, dando valore all’identità motoristica di Pontedera che deve diventare sempre più motore dell’economia della Città", dice Eugenio Leone coordinatore dell’iniziativa.

Circa 70 auto d’epoca con i loro equipaggi arriveranno nella Città della Vespa per visitare la città attraendo migliaia di appassionati che arrivano da tutta la Toscana. Alle 15 al Museo Piaggio l’omaggio e il ricordo ai meccanici pontederesi che parteciparono a quell’avventura.