Politica

Legge del buon samaritano, ma la trasparenza?

I dubbi del Movimento sul progetto lanciato a dicembre dall'Amministrazione e che permetterebbe di recuperare 500 pasti al mese per i più bisognosi

I consiglieri comunali Fabiana Toncelli e Andrea Paolucci

Il progetto per recuperare i pasti non convince i cinque stelle: "Il 17 dicembre abbiamo appreso che il Comune si faceva promotore dell’attuazione della legge definita del buon samaritano e che tale iniziativa veniva regolamentata solo da un accordo tra privati, nello specifico Caritas e Camst che gestisce alcune mense scolastiche del comune, sentito un parere dell’Asl che dava delle direttive da seguire".

Secondo gli esponenti di opposizione ci sono alcuni punti oscuri in questo accordo: "Non esiste nessun documento ufficiale redatto dal Comune. Riteniamo che sia necessario redigere un protocollo al quale ogni soggetto coinvolto si debba attenere e che tale protocollo possa poi essere inserito come parte integrante dell’appalto di servizio delle mense scolastiche comunali, è necessario avere un rendiconto confrontabile negli anni su quanta beneficenza viene fatta, giusto perché stiamo parlando di aiuti fatti con soldi pubblici, certo sicuramente meglio che buttare i pasti, ma con la trasparenza come la mettiamo?".

Per il Movimento sarebbe utile un report sulla situazione: "Ad oggi l’amministrazione comunale , oltre a piantare la bandierina non ha fornito notizie precise sulla partenza di tale progetto, né rilevamenti del numero dei pasti dati in beneficenza, non conosciamo i soggetti coinvolti, i donatori, i beneficiari, i consumatori finali, né la durata del progetto e se c’è la volontà di estendere tale progetto alla GDO. Domande e istanze lecite da chiedere ad un’amministrazione che ci sembra approssimativa, poiché oggi bisognerebbe fare molta attenzione su tutto ciò che è pubblico, perché anche sulla beneficenza può esserci chi prova a lucrare".