Spettacoli

Di cosa parla lo spettacolo su Leonardo all'Era

Ovviamente del genio di Vinci, ma è una storia inventata da Michele Santeramo che ci dialoga e lo fa innamorare e vivere con la Gioconda

Michele Santeramo sul palco, alle sue spalle la Monnalisa di Cristina Gardumi

La morte è necessaria alla vita. "Non siamo nati per vivere ma per sentirci vivi".

Cosa si prova quando si muore? Si sente "un passaggio di calore", in quel momento abbandoniamo la vita.

Si chiama Leonardo Da Vinci. L'opera nascosta ed è l'ultimo lavoro di Michele Santeramo, drammaturgo, regista e attore pugliese di casa a Pontedera che, non a caso e citando Leonardo stesso, definisce "la mia bottega". Con le immagini di Cristina Gardumi il Leonardo di Santeramo è un monologo in cui il genio dialoga con la Monnalisa e infine col drammaturgo stesso.

Una riflessione sulla vita. Leonardo, che oltre all'arte e alla scienza progetta armi per la guerra, è interessato all'immortalità, "la morte fa schifo". Così escogita, da genio, un modo per sfuggire alla morte

Un paese in cui chi entra deve però rinunciare ad alcune cose come sentimenti, soldi, sesso e immaginazione. In cambio può vivere per sempre.

Monnalisa ha i capelli bianchi, alla fine, e supplica Leonardo di non abbandonarla all'eternità a cui è destinata. Il genio prima accetta e poi, trovata l'immortalità, vuol ritrattare...

La vita, il tempo e la morte, come Leonardo ha scoperto su suggerimento della Gioconda, sono legati al calore e, quando si muore, c'è una perdita di calore.

Lo spettacolo è in programma fino a martedì 6 dicembre al Teatro Era. Caldamente consigliato.