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Lunedì si commemorano le vittime delle foibe

E in vista del giorno dedicato ai caduti delle foibe, in cui il Comune ricorda anche il dramma dell'Olocausto, arrivano critiche da Bagnoli

Lunedì 10 febbraio è in programma la commemorazione delle vittime delle foibe. Al contempo, da sempre a Pontedera, è stato fatto un omaggio anche alle vittime dell'olocausto con la deposizione di una corona d'alloro. Dopo questo passaggio c'è sempre stata la commemorazione dei caduti delle foibe. Le due iniziative si svolgono su strade vicine, al Villaggio. 

Riguardo a questa situazione ha espresso le proprie critiche Matteo Bagnoli (Fratelli d'Italia), consigliere comunale di opposizione: "L’amministrazione comunale - ha detto - cerca di sminuire il dramma delle foibe e il giorno del ricordo. Ci chiediamo infatti perché l’amministrazione, nonostante che il 10 febbraio sia la giornata nazionale di commemorazione delle vittime delle foibe, sceglie di fare tappa in via Vittime dell’Olocausto, in un luogo simbolo di un’altra tragedia del ‘900".

"Il 10 febbraio - ha aggiunto Bagnoli - è il giorno di commemorazione per gli oltre 11.000 Italiani morti infoibati per mano Titina e la sosta in un luogo simbolo di un altro dramma, che oltretutto è già stato ricordato pochi giorni fa, suona come un mero tentativo di giustificazione della tragedia dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata. Riteniamo che questo sia un brutto tentativo da parte dall’amministrazione di voler sminuire una tragedia rispetto ad un’altra". 

Bagnoli ha concluso: "Chiediamo ufficialmente che sia cambiato il percorso della commemorazione per il Giorno del Ricordo. Ogni dramma, ogni vittima merita il proprio rispetto e la propria commemorazione, senza cercare di mescolare sempre i fatti e la storia".

Da ricordare che recentemente ci fu in Comune un contrasto fra maggioranza che votò unanime per dare la cittadinanza onoraria onoraria a Liliana Segre, sopravvissuta all'Olocausto, mentre l'opposizione chiese che fosse dichiarata cittadina onoraria anche la ragazzina sfuggita alle foibe, col padre ucciso, quando aveva 5 anni.