Attualità

Madonna-Ferragni, la posizione di Eunice

L'associazione difende la libertà di espressione artistica, rigetta l'accusa di "blasfemia" e invita a riflettere sulla violenza contro le donne

"Abbiamo seguito in questi ultimi giorni la polemica che ha avuto eco anche a livello nazionale, riguardo la raffigurazione della Madonna con il volto di Chiara Ferragni nel presepe installato sulla facciata di Palazzo Stefanelli - scrivono dall'associazione Eunice -. L’opera (di cui certo non vogliamo contestare il valore artistico) è stata giudicata come “blasfema” da molti. L’arte, come è notorio deve essere libera, ed ha tratto nel corso dei secoli ispirazione dai più diversi ambiti del quotidiano".

"C’è una grande iconografia che riguarda la Madonna - ricordano da Eunice -: tutti i più grandi artisti nel corso dei secoli si sono cimentati a raffigurare la Beata Vergine. Ovviamente questi volti non sono stati solo frutto dell’immaginazione ma si sono ispirati a figure reali, spesso anche controverse, come dimostrano le opere di Michelangelo Merisi, il Caravaggio. Le sue opere destarono scandalo all’epoca, ma oggi sono ritenute di inestimabile valore e nessuno oserebbe contestare la scelta delle loro modelle. Questo per dire che non si può considerare “blasfema” la scelta di un artista, che deve essere libero di esprimersi".

"Per quanto ci riguarda la “blasfemia” non ha niente a che vedere con la Ferragni - sottolineano dall'associazione -, non solo influencer, ma vera e propria “imprenditrice digitale” che dà lavoro a decine di persone, fa beneficenza e si occupa della sua famiglia. Quello che ci preoccupa invece, e che dovrebbe scandalizzare la società, è la violenza e la poca empatia che c’è verso moltissime donne che vedono calpestati i propri diritti: pensiamo alle donne vittime di violenza oggetto di insulti sui media perché, a loro dire, con il loro comportamento hanno minato la serenità famigliare portando il marito a compiere gesti estremi, pensiamo alle donne che, nonostante il loro desiderio di maternità, sono state costrette ad interrompere la gravidanza e poi si sono viste esibire il proprio nome su tombe realizzate senza il loro consenso, in barba alle leggi dello stato ma anche alla pietà umana".

"Ecco, noi, Associazione Eunice, che non potremo organizzare eventi in occasione del 25 Novembre prossimo, Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne, vogliamo dedicare un nostro “Presepe ideale” a tutte le donne che soffrono nel mondo per il riconoscimento dei propri diritti, perché il presepe non sia solo una tradizione ma un simbolo di
accoglienza ed inclusione".


Associazione Eunice