Politica

"Non sono consigliere dell'Unione dal 2014"

Matteo Arcenni controreplica ai sette sindaci della Valdera, assicurando anche la non veridicità dei conenuti della lettere del Teatro di Cascina

Matteo Arcenni

Prosegue il botta e risposta fra Matteo Arcenni del centrodestra Valdera ("Unione Valdera, dieci anni di sprechi e segreti") e i sindaci dell'Unione ("Arcenni e Cei parlano a vanvera"), che ha da poco tagliato il traguardo dei dieci anni dalla sua creazione.

"I sette sindaci dell’Unione conoscono così bene l’ente - scrive Arcenni - da non sapere che non sono consigliere dal lontano 2014. Si sono affrettati a rispondere, evidentemente quando si toccano le loro 'poltroncine' si risvegliano dal torpore, ma a loro chiedo come mai se l'Unione è questo paradiso fantastico in questi anni la metà dei Comuni è uscita sbattendo la porta? E non sto affatto parlando di Comuni governati dal centrodestra. E poi, quanta fatica per accertare una manciata di titoli di studio. Non sarà mica che qualcuno ha fatto il furbetto regalandosi lauree o altri titoli che in realtà non possiede?" 

"Bella la trasparenza della sinistra - prosegue l'esponente del centrodestra -, richiesta agli altri ma allo stesso tempo negata quando si tratta di rispondere a una legittima interrogazione. In merito alla tanto strumentalizzata lettera sul Teatro di Cascina mi preme precisare, come ho già fatto in passato, e come già detto un mese fa da tutto il consiglio d'amministrazione, che i contenuti presenti in tale lettera sono palesemente non veri e se vi fossero stati reati sarebbe stata nostra cura non tanto scriverli, ma denunciarli alle autorità competenti. In merito all’ operato del teatro nel corso del 2017 ho avuto modo di rispondere alle critiche durante la conferenza stampa fatta in estate al Teatro, evidenziando anche il cospicuo utile realizzato dopo decenni di perdite. E ora l'Unione usi le unghie, come ha fatto con me, anche per risolvere i problemi di un territorio flagellato dalla delinquenza e dall'assenza di regole. Ma si sbrighino, perché la situazione procede spedita verso il collasso".