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Misericordia, alla Mensa oltre 12mila pasti distribuiti nel 2023

Boom di accesi: 450 nel 2023 contro i 340 del 2022. Tanti italiani, perlopiù tra 30 e 50 anni. Bartoli: "Alle aziende chiedo di sostenere la carità"

Bartoli e il governatore Leggerini con alcuni dei volontari

Il 2023, per la Mensa della Solidarietà della Misericordia di Pontedera, è stato davvero un anno da record. Oltre a un afflusso di 450 ospiti, in aumento rispetto ai 340 del 2022 e picco massimo dal 2017, sono stati distribuiti ben 12.311 pasti, in crescita di oltre il 50% in un solo anno. 

"Innanzitutto, è doveroso ringraziare i volontari, che sono la forza motrice di questo servizio - ha detto il governatore dell'Arciconfraternita pontederese, Matteo Leggerini - ma questi dati, purtroppo, ci fanno capire quanto sia critica la situazione, e spero possano essere utili non solo per la comunità, ma anche per la Pubblica Amministrazione. In ogni caso, il messaggio è chiaro: a Pontedera, in qualche modo, si mangia".

Ma qual è l'utente tipo della Mensa della Solidarietà? Dai dati, è probabilmente italiano (48% degli utenti), se non di origine africana (32%) o est europea (18%). E, in particolare, è quasi certamente un uomo (85%), anziché una donna (15%). Nella maggior parte dei casi, inoltre, ha tra i 30 e i 50 anni, fascia d'età che ricomprende il 78% degli ospiti della Mensa. 

"La nostra missione è aiutare il prossimo - ha aggiunto Renzo Bartoli, responsabile della Mensa della Solidarietà - questo è un servizio interamente a carico nostro e i costi non sono costi indifferenti. Ma questo è lo spirito che ci muove. Dobbiamo, comunque, ringraziare i bar, le pasticcerie e le panetterie che ci hanno dato una mano con moltissime donazioni, così come anche i singoli cittadini che hanno deciso di darci fiducia. Qualche tempo fa questo luogo era un problema: oggi, invece, è visto come una grande risorsa".

Per proseguire in questo percorso, nonostante l'aiuto spassionato e sincero di 34 volontari, tanto Leggerini quanto Bartoli fanno appello anche a nuove energie. "Ognuno di noi qui mette tutta la sua umanità e disponibilità: ci tengo a sottolineare che nessuno prende alcun rimborso, anzi talvolta ci dobbiamo mettere di tasca nostra - ha sottolineato Bartoli - chi vuol venire a impiegare il proprio tempo per fare del bene, sarà accolto a braccia aperte".

Del resto, per gestire un'affluenza simile, occorre personale. "L'aumento nei pasti distribuiti è incredibile - ha aggiunto - pensiamo siano tre le cause: in primo luogo, l'abolizione del Reddito di Cittadinanza, che non giudico in alcun modo, ma è un dato da valutare; quindi, una continua alternanza tra lavoro e disoccupazione, con ospiti che vanno e vengono anche a distanza di tempo; infine, la povertà diffusa, con persone che devono far fronte a spese che, senza la gratuità dei nostri pasti, non potrebbero sostenere".

"Andiamo avanti, grazie anche al sostegno di realtà come la Fondazione Pisa, che sostiene sempre con grande amicizia le nostre attività, e il Rotary Club Pontedera, che ci ha aiutato anche a riqualificare i locali - ha concluso Bartoli - ma, per finire, vorrei lanciare un appello alle aziende: non cerchiamo sponsor, ma ditte che vogliano partecipare all'opera di carità. Sarebbe bello".