Politica

"Mensa scolastica? C'è pasta in bianco e tonno"

La denuncia dei capogruppo di opposizione Toncelli, Stefanelli e Bagnoli:"Servite cose diverse da quelle scritte sui menu diffusi alle famiglie"

"I bambini delle scuole primarie di Pontedera iscritti al servizio mensa ricevono da mesi, quotidianamente, un vitto completamente diverso rispetto al menù noto alle famiglie e pubblicato sul sito del Comune. Oltre a non essere corrispondente, il cibo somministrato ai bambini è tutt’altro che vario e appetitoso, come i bambini meriterebbero".

La denuncia arriva dai capogruppo di opposizione al Consiglio Comunale di Pontedera, Fabiola Toncelli ( M5s ), Rebecca Stefanelli ( Lega ) e Matteo Bagnoli ( FdI ).

"Mentre sul menù pubblicato e diffuso alle famiglie, le pietanze elencate variano ogni giorno, andando dai “fusilli rose’ agli gnocchetti”, dagli “ straccetti di manzo agli sformati”, spiegano i rappresentanti delle forze di minoranza - "Di fatto negli ultimi tre mesi, il lauto quotidiano pranzo elargito, era costituito quasi esclusivamente da pasta in bianco con sporadiche apparizioni di simil pesto per quanto attiene al primo ed anche il secondo piatto vedeva la prevalenza di cibi freddi quali stracchino e tonno in scatola."

"È noto che il benessere e la salute passino inevitabilmente dal cibo: la qualità delle materie prime, la varietà, i valori nutrizionali e il gusto ne costituiscono gli aspetti fondanti", continuano i consiglieri - "Nessuno attende pasti luculliani ma è inaccettabile che a dei bambini così piccoli venga propinato ogni giorno lo stesso cibo e che le famiglie non siano a conoscenza di sistematiche variazioni dello stesso; pensiamo che il rispetto del menù sottoposto alle famiglie sia sacrosanto, anche perché ponderato in base a principi e valori nutrizionali che non possono essere disattesi. È intollerabile che si facciano nelle scuole progetti di educazione alimentare e nelle stesse scuole si induca al disgusto nei confronti del cibo stesso ridotto a ripetitiva refezione".

"Chiediamo a chi di dovere - concludono Toncelli, Stefanelli e Bagnoli - sia a livello comunale che di Unione Valdera, di attivarsi celermente, di vigilare affinché il capitolato venga rispettato da parte dell’azienda appaltatrice in modo da porre fine a questa situazione, fine ma non rimedio, in quanto i bambini hanno per mesi già ampiamente apprezzato le gioie della pasta all’olio e del tonno in scatola, mentre i genitori provvedevano a corrispondere le spettanze di ben diverse pietanze."