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La solidarietà quotidiana non è solo piatti caldi

In un anno la mensa della Misericordia ha servito 8.334 pasti a 392 ospiti diversi, 1.763 servizi doccia, tutto grazie al lavoro di 25 volontari

La mensa della solidarietà, gestita dalla Misericordia di Pontedera, dà prima di tutto accoglienza e sostegno a chi ha bisogno, "senza indagare eccessivamente sul perché", ci tiene a sottolineare Renzo Bartoli, responsabile della struttura e volontario. Assieme a lui, ogni giorno, si alternano circa 25 persone, in prevalenza donne, per assicurare una ventina di pasti al giorno, a colazione, pranzo e cena. 

La mensa offre anche la possibilità di fare una doccia calda, ma è soprattutto calore umano quello che offre.

Gestita solo con fondi propri della Misericordia, in nell'arco del 2018 la mensa della solidarietà è riuscita a distribuire 8.334 pasti a 392 ospiti diversi per la maggior parte uomini (97%) e stranieri (59%), e 1.763 servizi doccia. La fascia di età più rappresentata è quella fra i 50 e i 60 anni (69%), ma fa riflettere l'11% degli ultra settantenni, persone che hanno anche dei figli ma che sono state dimenticate o abbandonate.

Indispensabili, per raggiungere questi numeri, le donazioni di attività commerciali e privati. Specificatamente per le attività quotidiane della mensa, ha sottolineato il governatore della Misericordia Renato Lemmi, nel 2018 i pontederesi hanno donato 2.650 euro. Mentre grazie ad altri contributi la Misericordia è riuscita a ristrutturare i locali, per una spesa complessiva di 10mila euro.

Lemmi, infine, ha ricordato l'importanza della collaborazione con le altre associazioni del territorio.