Cultura

Paesaggi e scorci, una mostra "a sfera" all'Utel

La maestria di Giuseppe Gorini, dove i paesaggi italiani prendono vita da un tratto semplice e deciso: all'Utel il talento si manifesta su un muro

Nella sede dell’Università del Tempo Libero di Pontedera, le pareti si sono animate di piccoli quadri, solo in apparenza semplici, che raccontano paesaggi e scorci di paesi e borghi italiani. La mostra è firmata da Giuseppe Gorini, artista che all’Utel frequenta il corso di disegno e che, nel corso della sua vita, ha coltivato la passione per la pittura e il disegno. Un interesse che negli anni ha lasciato spazio all’amore per il cinema, inteso come riprese e montaggio di filmati perlopiù amatoriali e privati, e per la fotografia.

Una grinta ed una passione, quella di Giuseppe, nella quale grazie alle persone e alla condivisione di momenti importanti è tornata a essere presente e regalare soddisfazione: a lui e, alla comunità. Il tutto realizzato con una semplice penna a sfera; metafora di semplicità e creatività. Il suo lavoro è carico di dettagli, ombre e prospettive; il tratto è deciso e secco, e il risultato finale è solamente da apprezzare

"Girando per il territorio ho raccolto una serie di vedute, borghi e angoli caratteristici dell’Italia centrale, che oggi compongono un piccolo nucleo di lavori esposti. Si tratta di paesaggi che segnano una fase più accademica del mio percorso rispetto al passato, frutto di uno studio più attento del vero e realizzato con una semplice penna, una semplicità che mi ha sempre affascinato.  La mostra, nata da un’esigenza personale, ha un carattere volutamente essenziale e resterà visitabile fino al 19 Dicembre - ha detto Giuseppe Gorini - Sono soddisfatto e molto felice che l'arte sia rientrata nella mia vita, continuerò a coltivare questa passione".

Soddisfazione anche da parte del vicepresidente dell'Università del Tempo Libero Roberto Cerri, che su Facebook ha espresso emozione per la passione, l'impegno e la dedizione di una persona verso una passione artistica che aveva bisogno di uscire fuori e materializzarsi su carta.

"Stamani quando sono entrato nella sala laboratorio di Utel (a Pontedera), di solito occupata da corsi di scacchi, cucito, disegno, pittura, bricolage, attori che imparano a recitare, giocatrici di tombola e molto alto, ho notato alle pareti un ventina di disegni a china, in formato 21x29, che mi hanno incuriosito per la pazienza certosina e per l’amore che li avevano generati. Allora mi sono fermato e ho guardato meglio".