Politica

"A Pontedera nessun passo indietro sulla 194"

"Assistiamo a una involuzione nella difesa delle libere scelte delle donne". Per "Progetto Pontedera" serve un rinnovato impegno delle forze politiche

"E’ un dato ormai assodato che in Toscana, come denunciato da presidio dello scorso Gennaio a Firenze promosso da Coordinamento Donne Cgil, Coordinamento 194, Libere Tutte, Laboratorio per la Laicità, Il Giardino dei Ciliegi, Non Una di Meno, ci sia un’involuzione sui territori di quanto prevede la legge 194 sull’interruzione volontaria della gravidanza". Un motivo di allarme per Progetto Pontedera, che a questo punto ritiene "necessario che le forze politiche si assumano la responsabilità di difendere e dare nuovo impulso all’applicazione della legislazione anche per l’applicazione della somministrazione della RU486", ricordando che Pontedera è stato il primo presidio sanitario nazionale a promuoverne l’uso.

"Non è tollerabile che nelle strutture sanitarie pubbliche si continui ad aumentare il numero dei sanitari obiettori - hanno aggiunto da Progetto Pontedera - e che questi ricoprano incarichi di rilievo proprio nei consultori, non può essere una garanzia per la piena applicazione del diritto all’interruzione volontaria della gravidanza e se la legislazione non prevede l’esclusione degli antiabortisti da questi ruoli la legislazione va modificata in modo celere e definitivo".

"Assistiamo a una involuzione nella difesa delle libere scelte delle donne - hanno concluso -; imperversa nel Paese la vulgata che giornali come il Foglio mettono in prima pagina: 'Riconsiderare il diritto all’aborto sarebbe il frutto di un’evoluzione comprensibile del diritto'. Respingiamo con forza e determinazione questi approcci e ci schieriamo dalla parte delle donne aderendo a tutte quelle iniziative che verranno prese in difesa della 194".