Attualità

Niente nuotate, la piscina è in sciopero

Anche l'impianto di Pontedera aderisce alla protesta nazionale delle piscine contro la riduzione della capienza, il rincaro delle bollette e i costi

L'ingresso della piscina con i manifesti dello sciopero del 6 Febbraio

Era stato annunciato nei giorni scorsi, ma qualcuno si è comunque recato in via della Costituzione per indossare costume e cuffietta e tuffarsi in acqua. Non questa mattina, però, perché la piscina di Pontedera è in sciopero:  anche l'impianto cittadino, infatti, ha aderito alla protesta indetta dal coordinamento associazioni gestori di impianti natatori.

"Ci sentiamo di aderire a questa iniziativa convinti che l’unione faccia la differenza, per portare alla luce la difficoltà in cui riversano gli impianti natatori - hanno spiegato sui social - 23 mesi di pandemia, di cui 10 chiusi mantenendo i costi della struttura; tra le prime strutture a chiudere e a riaprire, ma con enormi restrizioni; capienza nettamente ridotta, tutt'ora al 40%; rincaro delle bollette con aumenti superiori al 50%; quarta ondata pandemica con conseguente riduzione dell’utenza. Ogni giorno una società di gestione chiude i battenti e noi vogliamo portare luce su tutto questo"

Chi voleva farsi una nuotata, dunque, dovrà tornare indietro. Del resto, già da settimane, la piscina lamenta condizioni non più sostenibili per poter andare avanti. E stavolta, per manifestare il proprio disagio, ha deciso per la chiusura di un giorno.