Cronaca

Oleodotto bucato, terre inquinate

Falde e campi compromessi. Il furto di carburante è stato scoperto lo scorso novembre, ma i cittadini non conoscono ancora l'entità del danno

Uno sversamento di carburante

Vogliono vederci chiaro i residenti di quel pezzo di terra, ampio circa 100 metri quadri, avvelenato dal carburante. Siamo nella zona di Montecastello, ai piedi del colle dove si trova il cuore della frazione pontederese. Alcuni metri al di sotto dei terreni coltivati si estende l'oleodotto Eni adibito al trasporto di idrocarburi, quello che corre per un'ottantina di chilometri fra la raffineria di Livorno e la zona di Calenzano.

I ladri l'hanno preso di mira lo scorso autunno: un colpo fra i molti, al quale, finora, era stato dato poco risalto, ma che oggi torna alla ribalta per le gravi conseguenze sull'ambiente.

Il foro praticato dai ladri ha infatti continuato a perdere liquido combustibile. Non sembra possibile accertare quanto a lungo è continuata la perdita: il furto potrebbe essere stato messo a segno fra ottobre e novembre dello scorso anno, ma non c'è alcuna certezza sulla quantità totale di combustibile disperso. Secondo quanti riportato dal quotidiano La Nazione, i tecnici Eni avrebbero stimato un danno economico nell'ordine di alcune centinaia di migliaia di euro.

La sostanza ha permeato l'argilla, è stata assorbita dalla terra rendendo inservibile un'area ampia almeno 100 metri quadri. E poi l'acqua: nell'appezzamento c'è un pozzo artesiano nelle cui acque sarebbe stata appurata la presenza di sostanze inquinanti; ragion per cui Eni ha anche messo a disposizione dei residenti una cisterna d'acqua alternativa.

La bonifica del terreno è tuttora in corso.