Attualità

Oltre vent'anni di amicizia con Khombole

Il sindaco della città senegalese gemellata con Pontedera ricevuto in Comune: presenti la vicesindaca Cocilova e l'ex primo cittadino Marconcini

Un momento dell'iniziativa

Una festa per ricordare un'amicizia nata ormai più di vent'anni fa e per celebrare anche i cento anni dalla costituzione di Khombole, la città senegalese che da due decenni, appunto, è gemellata con Pontedera. Con anche un fine solidale.

Per questo anniversario, il sindaco Magueye Boye, primo cittadino di Khombole, ha fatto visita a Pontedera, accolto dalla vicesindaca Carla Cocilova, dall'assessore Francesco Mori e dal presidente del Consiglio comunale Marco Salvadori. Con loro, anche dall'ex sindaco Paolo Marconcini, che fu fautore del gemellaggio che ancora oggi resiste.

"Questa visita rafforza e cementa l’amicizia tra le nostre città, legate da un gemellaggio nato nel 2003, che è sempre vivo a attivo e vede la comunità di Pontedera e la comunità senegalese continuare il cammino insieme nel rispetto reciproco e nelle collaborazione - ha detto Salvadori - non possiamo non rivolgere un pensiero a Bachir Syr Diane, conosciuto con il nome di Bass, giovane senegalese, figlio di Khombole, arrivato in Italia, abitante a Pontedera, lavoratore impiegato in un'azienda di Fornacette, deceduto in un incidente automobilistico. Proprio per mantenere vivo quel legame tra le nostre comunità fu istituito questo importante e proficuo gemellaggio".

"Nel corso di questi anni molte sono state le iniziative e gli scambi culturali, oltre a donazioni di attrezzature che hanno portato benefici a Khombole - ha aggiunto - crediamo che il risultato più importante che abbiamo insieme ottenuto sta proprio nell’avere sviluppato il senso di una città aperta e multiculturale, che vede al centro fattivamente la comunità senegalese. Non dobbiamo e non vogliamo fermarci qua: è nostra intenzione promuovere nuovi spazi di confronto e discussione specialmente nell’educazione interculturale. Visti i tempi che stiamo vivendo, ne sentiamo la necessità".

Durante l'incontro hanno preso parola anche i rappresentanti dell'associazione Senegal Solidarietà, Muhammad Ali Ndiaye e Giuseppe Cecconi. Inoltre, sono stati proiettati filmati del rinnovamento del progetto agricolo portato avanti nell'ambito del gemellaggio.

"Ventidue anni fa, decidemmo di lanciare un gemellaggio tra le nostre due città, gettando un ponte tra l’Italia e l’Africa nel nome della solidarietà e dell’amicizia - ha ricordato l'ex sindaco Marconcini - ci guidò il dolore per la scomparsa di un giovane operaio senegalese di Khombole, Bachir Sir Diagne Bass, venuto nel nostro Paese per cercare migliori condizioni di vita. Agimmo per dare un modesto contributo dal basso per un altro mondo possibile di liberi e di uguali che fosse migliore di questo, ingiusto e socialmente sperequato".

"Il gemellaggio non fu un’opera di assistenza caritatevole, ma un’azione di solidarietà internazionale - ha rimarcato - per questo, fu scelto il progetto agricolo, che era la priorità proposta dal Comune dì Khombole e sostenuta con forza dalla comunità senegalese della nostra città. Venti ettari del comune di Khombole, che erano stati una discarica ed un terreno arido e incolto, furono risistemati e messi a coltura. Non mancarono difficoltà e criticità, che furono comunque risolte: addirittura, nell'ultimo viaggio fummo ricevuti dal presidente della Repubblica, Abdoulaye Wade. In quell'occasione, fui insignito del titolo, di cui vado fiero, di cittadino onorario del Senegal. Mi sento concittadino e fratello degli amici senegalesi".

"Sono molte le sfide che abbiamo davanti: quella interculturale, che deve fare dei giovani senegalesi nati e cresciuti in Italia i veri protagonisti, quella di un Paese come il Senegal, con molte contraddizioni, ma con un’importante crescita a livello locale, come ci ha mostrato il sindaco di Khombole - ha concluso la vicesindaca Cocilova - di sicuro Pontedera vuole continuare a essere protagonista di questo dialogo costruttivo all’interno della propria comunità e con le autorità locali senegalesi".