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Ospedale Lotti, é ancora blocco operatorio

La protesta è stata indetta dal Nursind per il 31 ottobre. Carbocci: "L'Asl non ha mantenuto le promesse"

Blocco Operatorio, ancora. All'ospedale Lotti continua la protesta del Nursind che lamenta il mancato mantenimento delle promesse fatte dai vertici Asl e per lunedì 31 ottobre ha quindi indetto una giornata di agitazione e la sospensione delle attività operatorie dalle 13 alle 15.

"Dopo aver prospettato, in data 21 ottobre scorso che a partire dal 1 novembre prossimo sarebbe avvenuta l’immediata integrazione del personale infermieristico del blocco operatorio con gli infermieri delle sale operatorie ambulatoriali - ha accusato il segretario territoriale Nursind Daniele Carbocci - l’azienda fa marcia indietro e decide di soprassedere, lasciando quindi inalterati i problemi".

"La scusa accampata dall’azienda - ha aggiunto il sindacalista - è che sul tema è stata richiesto un incontro dalle organizzazioni sindacali. Tuttavia tale scusa non regge perché la richiesta dei sindacati è rivolta non alle modalità di riorganizzazione proposte dall’azienda, ma alla necessità, comunque vada la riorganizzazione, di assunzione di nuovo personale. C’è quindi da parte aziendale - dice Carbocci - solo la volontà di rimandare la soluzione del problema".

L'assemblea degli infermieri è quindi convocata per lunedì prossimo dalle 13 alle 15.

"La vicenda sta dimostrando l’incapacità dell’intero management aziendale - afferma Carbocci - a partire dai due dirigenti infermieristici dott. Lenzini e dott.ssa Pini, di affrontare una situazione che sta provocando un inaccettabile stress lavorativo sugli infermieri del Blocco Operatorio che si ripercuote negativamente anche sulla gestione dell’attività operatoria e sulla qualità assistenziale. Problemi che evidentemente vengono sottovalutati se non ignorati dalla dirigenza".

Nursind lamenta criticità anche riguardo le "turnazioni illegali del personale infermieristico e oss dei reparti di degenza e della centrale operativa del 118, della carenza ormai strutturale di personale nella quasi totalità delle unità operative del presidio di Pontedera, di Volterra e dell’Assistenza infermieristica Territoriale, e vista l’inaffidabilità della direzione aziendale".