Attualità

Al Lotti la chirurgia senologica mini-invasiva

Eseguito all'ospedale pontederese un intervento per l'asportazione di una massa retro-mammaria, con una incisione di soli 4 centimetri sotto l'ascella

La dottoressa Laura Roveda

All’ospedale Lotti di Pontedera la chirurgia senologica è in continua crescita, tanto nei numeri quanto nell’innovazione tecnologica. Nei gironi scorsi è stata eseguita l’asportazione, per via mini-invasiva, di una voluminosa massa ‘retro-mammaria’, cioè contenuta nello spessore del muscolo pettorale. E’ stata sufficiente una piccola incisione, di 4 centimetri, che rimarrà completamente nascosta sotto l’ascella.

“Tutto questo – ha spiegato Laura Roveda, chirurgo senologico referente del percorso senologico del Lotti - è stato realizzato anche grazie alle moderne tecnologie normalmente impiegate in chirurgia laparoscopica, oltre che con l’ausilio di un braccio robotico che si è rivelato utile nel completamento dell’asportazione della lesione in punti altrimenti più difficili da raggiungere. Questa tecnica ha comportato evidenti vantaggi per la paziente perché ha consentito di evitare una antiestetica cicatrice sulla mammella ed ha garantito una più meticolosa asportazione della lesione, con possibilità di recidiva ridotta al minimo”. 

“La stessa metodica – ha aggiunto la dottoressa - permette anche l’accesso al cavo ascellare per l’eventuale chirurgia dei linfonodi (es. tecnica del linfonodo sentinella o svuotamento ascellare) consentendo così di eseguire interventi radicali sul piano oncologico e, al tempo stesso, completamente rispettosi dell’integrità della cute e dei tessuti della regione mammaria”.

I vantaggi della chirurgia mini invasiva applicata alla mammella sono già stati dimostrati da importanti centri nazionali, come lo IEO (Istituto Europeo Oncologico) ed internazionali, dove questa metodica viene regolarmente impiegata sia in chirurgia profilattica (es. mastectomia in donne ad elevato rischio di carcinoma della mammella) sia in chirurgia oncologica per asportare neoplasie mammarie maligne.

"La metodica è molto promettente - hanno commentato dall'Azienda Usl Toscana Nord Ovest -, tuttavia non può essere per il momento considerata un’opzione terapeutica da applicare routinariamente poiché trova indicazione solamente in casi ben selezionati, tra cui quello recentemente affrontato, e richiede competenze in ambito senologico e di chirurgia mini-invasiva endoscopica, unitamente ad una specifica attitudine per le tecnologie innovative".