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La nuova vita del palazzo che chiude il Piazzone

Tolto il telone con l' immagine della Gioconda, è tornata in bella vista la storica facciata, mentre si lavora ancora per la ristrutturazione interna

Ha circa 150 anni di vita il palazzo all'origine Bastiani-Brunacci, grande famiglia pisana, poi Crastan e infine Pandolfi. Un secolo e mezzo durante il quale ha avuto diverse ristrutturazioni e un quasi totale rifacimento dopo i  bombardamenti del '44 che lo danneggiarono molto, mentre il Comune impose anche un arretramento di una decina di metri per ampliare il tratto iniziale di via della Misericordia.

Luzio Crastan, l'immigrato svizzero che fece una gran fortuna a Pontedera con la fabbrica del caffè e soprattutto dei surrogati, fabbrica tuttora esistente e attiva anche se 'emigrata' nella zona industriale lasciando per ora libero il complesso di via I° Maggio che guarda la stazione, acquistò a fine '800 palazzo Mastiani Brunacci con accanto Palazzo Morini, unico edificio cittadino vincolato dalla sovrintendenza perché ritenuto bene architettonico primario.
Nel palazzo che chiude il piazzone crebbero i figli di Luzio, poi nel 1928 Manlio Crastan fece costruire l'attigua villa con giardini e servizi vari, ora di proprietà comunale. la cui presenza mise in secondo piano, per così' dire, il palazzo di famiglia. Palazzo acquistato nel 1972 dalla famiglia Pandolfi i cui eredi l'anno poi ceduta per trasformarla in appartamenti.
All'interno sono ancora attivi i lavori di ristrutturazione guidati dall'architetto Gian Lorenzo Bianchini ma la facciata è ora libera e può competere in primissima fila con pochi altri palazzi importanti di Pontedera.