Cultura

La Trottola e il Robot, un ciclo di incontri

La Fondazione per la Cultura ha organizzato quattro incontri gratuiti, a tre settimane uno dall'altro, dedicati al mondo dell'infanzia

In occasione della mostra La trottola e il robot. Tra Balla, Casorati e Capogrossi, curata da Daniela Fonti e Filippo Bacci di Capaci e allestita sino al 22 aprile nelle sale del Palazzo Pretorio di Pontedera, da venerdì 26 gennaio parte un ciclo di incontri dedicati, come l’esposizione, al tema dell’infanzia e al modo in cui è stata rappresentata e interpretata nelle arti figurative e plastiche italiane, dalla fine del XIX secolo sino agli anni Ottanta del Novecento. 

A organizzarlo è la Fondazione per la Cultura Pontedera, che ha promosso la mostra insieme al Comune di Pontedera e alla Fondazione Pisa, in collaborazione conl’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisae con ilpatrocinio della Regione Toscana e delMinistero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

Gli incontri saranno quattro, tutti ad ingresso gratuito, si terranno ogni tre settimane nelle sale del museo (l’eventuale visita alla mostra, invece, sarà a pagamento).

Ad aprire la rassegna, venerdì 26 gennaio alle ore 21, sarà Matteo Fochessati, curatore della Wolfsoniana di Genova, con la conferenza La cameretta dei bambini. Giochi, arredi e letture per l’infanzia nella prima metà del Novecento chepropone una lettura focalizzata sulle arti decorative e sulla grafica. Partendo dal confronto tra la stanza di Pinocchio, che apre il percorso espositivo di Pontedera, e una coeva cameretta concepita e decorata da Antonio Rubino, l’intervento intende inquadrare le principali linee di tendenza stilistica e di gusto presenti all’epoca nella raffigurazione del mondo dell’infanzia, ma anche le modalità espressive e progettuali con cui furono allora ideati gli ambienti nei quali si svolgeva, a casa e a scuola, la vita quotidiana dei bambini. Da Rubino a Balla, da Cambellotti ad Angoletta, la conferenza includerà anche casi significativi come l’uso dell’immagine del bambino nella propaganda politica o la creazione di ambienti destinati all’infanzia nei transatlantici.

Il secondo appuntamento, venerdì 16 febbraio, sempre alle ore 21, sarà con Daniela Fonti, curatrice della mostra insieme a Filippo Bacci di Capaci, e Claudia Terenzi, che ha redatto i testi introduttivi alle varie sezioni del catalogo. Il loro incontro,Gioco, infanzia e arte dal Futurismo agli anni Sessanta, sarà una carrellata a due voci, sul filo della narrazione realizzata nella mostra, sull’arte del XX secolo, attenta al racconto dell’infanzia, al gioco e alla creatività.

Ma i temi affrontati saranno tanti e nei modi più vari: mercoledì 7 marzo, stavolta alle 17.30, sarà la volta di Matteo Frasca, Presidente dell’Associazione Matura Infanzia, che terrà la conferenza Fare, pensare e inventare i giochi nell’educazione, dedicata ai genitori, agli insegnanti, ma anche ai bambini e alle bambine.

L'incontro si prefigge lo scopo di costruire oggi, nel 2018, un inventario e un almanacco di giochi e di attività ludiche tra genitori e figli, insegnanti e studenti, adulti, bambine e bambini insieme. Partendo da alcuni quadri e alcuni giocattoli esposti al Palp, i partecipanti verranno invitati a riflettere, a raccontare e quindi a produrre un inventario di giochi intergenerazionale che vada bene oggi per la comunità. La domanda che verrà posta è: a casa, a scuola, in cortile, per la strada, nel parco, in viaggio, che cosa si può fare, cosa ci piacerebbe? Come aiuto per dare una risposta, ci saranno le grammatiche fantastiche di Gianni Rodari e il costruttivismo pedagogico dell'educazione attiva, sì da portare il gioco dentro ad un vero e proprio circolo culturale comunitario.

In chiusura, mercoledì 21 marzo, ancora alle 17.30, lo scrittore e pedagogista Gianfranco Staccioli, autore del bellissimo testo in catalogo “Il caleidoscopico mondo del giocattolo”, parlerà su Il gioco dell’esplorazione: una riflessione sull’atto del giocare - che sia al chiuso, all’aperto, con giocattoli o senza - che per i bambini è sempre un’avventura. Giocando esplorano mondi nuovi, cercano di comprendere come sia variegato l’universo delle cose e intrecciato quello delle persone, toccano con mano la fuggevolezza, ma anche la forza, della strada degli affetti e delle emozioni.