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Per La Rotta fischi, campanelle e... bomboloni

Una delle tradizioni più radicate del territorio torna a essere celebrata in due fine settimana grazie al Gruppo "Il Mattone": ecco il programma

Da sinistra: Piero Paoli, l'assessore Puccinelli e Salvadori

Puntuale, per la 116esima edizione, torna la tradizionale Festa dei Fischi e delle Campanelle a La Rotta, che grazie all'organizzazione e all'impegno dei membri del Gruppo ricreativo culturale "Il Mattone" si estenderà su due fine settimana.

Le iniziative, infatti, sono previste non solo per domani, sabato 7, e domenica 8 Settembre, ma anche per il weekend successivo, ovvero sabato 14 e domenica 15 Settembre. Cuore della manifestazione, come ormai da qualche anno a questa parte, sarà il parco fluviale della frazione.

"Stiamo provando a ridare corpo a questa festa, che dopo gli anni della pandemia era limitata a un solo fine settimana - ha spiegato Piero Paoli, presidente del Gruppo - in questo primo fine settimana avremo il piacere di ospitare l'Accademia Musicale Pontedera con la maestra Valentina Bagni, mentre domenica ci sarà l'esibizione della Corale Città di Pontedera".

Quindi, nel fine settimana successivo, grazie all'associazione Il Forasacco, si terrà un concorso di pittura dedicato ai bambini e, di domenica, con i maestri delle terrecotte e ceramiche di Samminiatello, anche delle dimostrazioni sulla lavorazione. 

"Inoltre, ritornerà anche la 31esima Sagra del Bombolone - ha aggiunto Marco Salvadori, membro del Gruppo e presidente del Consiglio comunale - resterà aperto il Museo dei Mattonai e il battello sarà a disposizione della festa, con partenza dal parco fluviale".

"Questa festa è radicata perché, ancora oggi, ci sono mattonai che si ricordano delle epoche passate e dell'esperienza di vita delle proprie famiglie - ha concluso - in queste ultime edizioni abbiamo avuto persone che venivano anche dal Piemonte, da Avellino o dalla Sardegna, accomunate da questo passato condiviso: la nascita del Museo dei Mattonai ha permesso a tutte queste persone di riscoprire la propria identità e di ridare dignità a quei lavoratori che, a quei tempi, spesso provavano vergogna per il mestiere umile che facevano. Si è creato un nuovo patrimonio della memoria".