Lavoro

"Piaggio, fuori produzione l'X10 e l'Xevo"

Tavolo di confronto tra i sindacati e il presidente Colaninno. Ceraolo (Usb): "Abbiamo bisogno di risposte sul futuro".

"Due scooter di casa Piaggio - l'X10 e l'XEvo, non hanno fatto il passaggio da Euro 3 a Euro 4 e quindi andranno fuori produzione". A rivelarlo è l'Unione sindacale di base, che intanto si prepara all'incontro con Roberto Colaninno. 

Un nuovo capitolo della vertenza sta per scriversi con l'incontro, in programma per il 24 gennaio tra i sindacati Fiom, Fim, Uil e Usb e il presidente e amministratore delegato dell'azienda Roberto Colaninno: "Vogliamo risposte su questo inesorabile trasferimento di investimenti e risorse dall'indotto di Pontedera ad altri stabilimenti - spiega il coordinatore dell'Usb Giovanni Ceraolo – perché se da un lato i vertici Piaggio ci dicono che la situazione è stazionaria, dall'altro assistiamo alla progressiva dismissione di alcuni reparti. C'è una incongruenza tra ciò che viene detto dai vertici dell'azienda e la realtà di Pontedera e del suo indotto".

L'incontro si svolgerà alle 11 nel centro direzionale Piaggio, che ha sede nell'omonimo viale. Già a partire dalle 8 i sindacati, insieme a Cobas e ad alcuni dipendenti delle aziende dell'indotto distribuiranno dei volantini a lavoratori e cittadini. Per l'Usb, all'incontro prederanno parte i delegati Simone Selmi, Linda Bernardoni e Alessio Bardelli.

La vertenza sindacale coinvolge anche le aziende dell'indotto Piaggio, prima fra tutte la Ristori. "44 lavoratori hanno ricevuto la lettera di licenziamento -commenta Ceraolo- dunque la situazione della Piaggio non può essere affrontata separatamente a quella della Ristori".

"Situazione - aggiunge il delegato della Usb Piaggio Simone Selmi - che è solo la punta dell'iceberg. I vertici della Piaggio devono prendersi le proprie responsabilità e chiarire una volta per tutte quali sono le intenzioni e quale futuro c'è per i siti italiani".

"Una realtà come la Piaggio a Pontedera - sostiene Selmi- è una risorsa non solo per la città ma per tutta la Provincia. I contatti con l'azienda però sono cessati. Avevamo ricevuto la disponibilità del prefetto per un incontro in prefettura che però ad oggi ancora non c'è stato".

Una situazione, quella della Piaggio e del suo indotto, che non smette di suscitare polemica. "Colpa anche della politica- commenta Daniele Nieri, lavoratore della Ristori- che non ha mai chiesto alla Piaggio di investire sul territorio. Una perdita di tempo e risorse".

Ma a preoccupare i lavoratori è soprattutto il fronte occupazionale. “Non c'è ricambio generazionale -lamenta la dipendente Piaggio Alessandra Benvenuti- i lavoratori vengono usati come merce di scambio per la firma dei contratti di solidarierà, vengono lasciati per mesi a casa senza stipendio”.

“Quello che sta succedendo nell'indotto Piaggio – aggiunge il delegato Cobas Sandro Giacomelli- non è una nefasta successione di eventi, ma una serie di scelte della casa madre”.