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Piaggio, reparto ricerca e sviluppo in sciopero

La serrata è stata indetta stamattina dall'Unione Sindacale di Base e ha raccolto il 90 per cento di adesioni: "Vogliamo un incontro con i direttori"

Sciopero, in cambio di risposte per il reparto ricerca e sviluppo. Lo ha indetto dalla mattinata di oggi il coordinamento dell'Unione Sindacale di Base Piaggio che ha spiegato i motivi: "A seguito delle numerose procedure di mobilità, il reparto ricerca e sviluppo della Piaggio, negli ultimi anni, è stato quello in cui si sono registrate la maggior parte delle uscite a fronte di una quasi inesistente sostituzione della manodopera. Questo ha comportato, e sta comportando, la lenta dismissione di un settore che dovrebbe essere strategico ma soprattutto che dovrebbe garantire, oltre che la qualità del marchio Piaggio, l’innovazione e il futuro dei veicoli presenti e futuri. Nel comparto Ricerca & Sviluppo non siamo davanti ad un calo di lavoro ma ad una chiara strategia aziendale di riduzione dei costi che materialmente si traduce nell’appaltare le varie fasi del lavoro a ditte esterne riducendo, di conseguenza la qualità. A conferma di ciò vi sono anche i numerosi problemi riscontrati in alcuni veicoli lanciati da Piaggio sul mercato".

Nel reparto ci sono circa 200 operai ed impiegati. "Da anni - spiegano in una nota dall'Usb - gli aumenti di livello sono bloccati e oltretutto alcuni operai con terzo livello svolgono mansioni che prima della loro uscita grazie alla mobilità, venivano svolte da impiegati di settimo livello. Si è scelto di ridurre all’osso gli investimenti sul personale, anche quello qualificato, ma quando si parla di dividendi per gli azionisti o stipendi per dirigenti e consulenti i soldi si trovano sempre. Qualsiasi azienda - continuano -, a maggior ragione la Piaggio che vorrebbe riconquistare sempre maggiori fette di mercato e che riceve anche finanziamenti pubblici, non può tagliare sulla ricerca e sviluppo. Se lo fa è perché o ha scelto di decretare la propria fine oppure perchè ha deciso di utilizzare canali esterni evidentemente meno onerosi ma solo apparentemente più affidabili".

L'Usb chiede un incontro con i direttori del reparto ricerca e sviluppo "per capire se esiste la volontà da parte dell’azienda di sostituire i lavoratori usciti con le procedure di mobilità passate e presenti". E ancora: "Vogliamo chiarimenti sulla trattativa con la multinazionale Cinese per il nuovo veicolo commerciale leggero e chiediamo subito una sanatoria per le professionalità presenti nel reparto".

Nella mattinata di oggi, dalle 10 ha aderito circa il 90 per cento dei lavoratori del reparto ricerca e sviluppo.