Politica

Piazza negata a FdI, scoppia la polemica

Il caso della non concessione di suolo per una manifestazione ha scatenato una diatriba. Parrini, Sonetti, Rossi con Millozzi. La rabbia di Donzelli

È botta e risposta tra i politici locali e nazionali sul caso delle piazze vietate a Pontedera per una manifestazione di Fratelli d'Italia. Nella città della Vespa, da alcuni mesi il sindaco Pd Simone Millozzi ha introdotto una novità nell'iter per la richiesta di occupazione di suolo pubblico: nel modulo da sottoscrivere è necessario dichiarare il rispetto della normativa nazionale in vigore che vieta sia la ricostituzione del partito fascista che la propaganda di istigazione all’odio razziale.

Proprio il mancato rispetto di questo punto, secondo Millozzi, avrebbe reso "irricevibile" la richiesta di FdI, i cui responsabili avrebbero "sbianchettato" esattamente la parte del modulo in cui si richiama il rispetto di quelle esatte norme dette prima. 

Decisione, quella del sindaco Millozzi, che ha scatenato le ire della leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, mentre le varie anime della sinistra si sono schierate in difesa del primo cittadino.

"Attacchi indecenti - li ha definiti il segretario toscano del Pd Dario Parrini, per il quale - è inaccettabile che una forza politica manometta moduli pubblici per fare una manifestazione e poi gridi al complotto".

Per il governatore toscano Enrico Rossi (LeU) "la Costituzione non si sbianchetta”, e per il segretario Pd Pisa Massimiliano Sonetti “Giorgia Meloni rigira la notizia a suo vantaggio, sbagliando: se avesse presentato correttamente la domanda, avrebbe potuto svolgere regolarmente la manifestazione, che peraltro ha avuto luogo lo stesso. Non c’è stata alcuna censura e gridare al regime è fuori luogo e inaccettabile”.

"L'unica sbianchettatura - ha ribattuto il capogruppo toscano di Fdi Giovanni Donzelli - è quella fatta dal sindaco sulla democrazia. Prima ha negato l'autorizzazione perché a suo dire Fratelli d'Italia avrebbe violato il divieto di ricostituzione del partito fascista e poi ha mandato i vigili, come se fossero guardie di regime, a sanzionare un partito politico reo di fare campagna elettorale a tre settimane dal voto", con una multa di 169 euro per banchetto non autorizzato.

"Se a Pontedera non venisse immediatamente ripristinata la legalità - ha concluso Donzelli - saremmo pronti ad un presidio permanente in difesa della libertà politica". Da Roma, La Russa ha annunciato azioni legali.