Il Pontedera soffre e balbetta per tutta la partita contro una Pistoiese molto forte, atleticamente, tatticamente e qualitativamente, fino al momento del tiro. Dove mostra le sue pecche, del resto già espressa dalla tabellina dei gol fatti che la vede all'ultimo posto.
Lo 0 a 0 finale diventa dunque un punto guadagnato senza grande merito dai granata che giocano una delle più brutte partite del campionato ma che pur gli consente di mantenere l'inbattibilità nei derby toscani (pareggi con Tuttocuoio, Arezzo e Siena, vittoria con la Lucchese) in attesa del prossimo col Prato e (6 dicembre) quello col Pisa.
Anche stavolta il migliore è Cardelli che al 53° fa un mezzo miracolo sul tiro più pericoloso della Pistoiese e che per tutta la partita è padrone dell'area piccola e di quella grande, deve riceve molti palloni calciati indietro dai suoi compagni incapaci di districarsi in altro modo. La partita poteva finire anche 1 a 1 perché c'era probabilmente un rigore per parte (fallo di Vettori su Piscitella e trattenuta su Scappini) ma soltanto una maggiore consistenza in attacco avrebbe concretizzato la evidente supremazia di gioco degli arancioni di Alvini, che stavolta non riesce a battere il Pontedera come invece gli riuscì l'anno scorso in entrambi i derby che lo vedevano alla guida del Tuttocuoio. A parziale giustificazione della scialba prova granata ci sono però gli infortuni di Disanto, che aveva cominciato bene, e Vettori, due perni della squadra.
PONTEDERA: Cardelli, A. Gemignani, Sane, Della Latta, Vettori, Polvani, Disanto, D. Gemignani, Scappini, Kabashi, Cesaretti. A disposizione: Cacchioli, Bonaventura, Cannoni, Curti, Della Corte, Gavoci, Gioè, Giordani, Risaliti, Secondo, Supino, Tazzari. All. Indiani.
PISTOIESE: Iannarilli, Lanini, Falasco, Taddei, Di Bari, Pasini, Mungo, Petriccione, Speziale, Lo Sicco, Piscitella. A disposizione: Marchegiani, Placido, Dondoni, Sammarino, Romiti, Vassallo, Damonte, Rovini, Sinigaglia, Grossi, Cruz. All. Alvini.
ARBITRO: Lorenzo Maggioni di Lecco, assistenti Catamo di Saronno e Avalos di Legnano.
(M.M.)