Lavoro

"Tagli di personale ad Arnera? Siamo preoccupati"

Il sindacato Usb: "La cooperativa dietro la retorica del 'siamo tutti una grande famiglia' chiede ai lavoratori dei sacrifici. Chiediamo un confronto"

Il sindacato Usb è intervenuto per lanciare un allarme che riguarda la cooperativa Arnera e possibili ridimensionamenti di personale in questo periodo successivo alla fase 1 e 2 dell'emergenza sanitaria, in cui molti servizi stanno lentamente riprendendo. Nella cooperativa lavorano più di 400 persone. 

"Con un comunicato rivolto a tutti i dipendenti la cooperativa Arnera chiede “sacrifici” per “salvare la cooperativa” - hanno esordito da Usb - esprimiamo preoccupazione per le parole pronunciate dal consiglio di amministrazione della cooperativa di Pontedera. Dietro alla solita retorica del “siamo tutti una grande famiglia” si annunciano possibili tagli e ridimensionamenti del personale. Siamo altresì preoccupati per la tenuta finanziaria e per il futuro degli appalti".

Da Usb hanno aggiunto che "in questa fase di crisi siamo assolutamente consapevoli delle difficoltà che i vari soggetti, specialmente quelli che lavorano negli appalti, stanno vivendo. Per questo motivo la nostra organizzazione sindacale, che vanta diversi iscritti nella cooperativa, aveva cercato di aprire un’interlocuzione con la dirigenza affinché le criticità presenti e future si potessero affrontare. Purtroppo la dirigenza, dopo un primo incontro, ha deciso di chiudere ogni rapporto con il sindacato che rappresentiamo. Questo atteggiamento, insieme alla lettera sopraccitata inviata i primi di aprile a tutti i soci e dipendenti, non fa che aumentare le nostre preoccupazioni. Nello specifico avevamo chiesto informazioni più dettagliate circa il bando pubblico per l’assegnazione di una struttura di recupero. Richiesta che non ha mai avuto risposta".

Le prossime mosse del sindacato: "Nelle prossime settimane, chiederemo di aprire un confronto anche con le amministrazioni e gli enti pubblici con cui la cooperativa collabora affinché si possano ottenere le dovute garanzie rispetto alla tenuta degli appalti. Non è possibile che, anche in questo caso, siano i lavoratori e le lavoratrici ad dover pagare la crisi che stiamo vivendo".