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Dalla Valdera all'Ucraina, arrivati i primi aiuti

La prima parte delle donazioni per il Paese è arrivata a destinazione. Per i prossimi giorni, due priorità: aiutare chi arriva e raccogliere fondi

Gli aiuti in partenza dalla chiesa di San Giuseppe all'Ucraina

Alcune delle donazioni per l'Ucraina raccolte nei giorni scorsi a Pontedera, sparse tra magazzini e spazi messi a disposizione dal Comune, sono arrivate a destinazione. Passando per i centri di smistamento, gli aiuti sono stati recapitati in varie città ucraine, direttamente alle famiglie o in strutture di assistenza.

Un'ondata di solidarietà alla quale ha contribuito in maniera fondamentale la nuova associazione Comunità ucraina Valdera, costituita dai cittadini e le cittadine di origine ucraina e che, ormai da decenni, vivono tra Pontedera e gli altri Comuni della Valdera. 

"La raccolta sta andando anche troppo bene, abbiamo i magazzini pieni. Purtroppo, però, andiamo a rilento per quanto riguarda il trasporto - hanno fatto sapere dall'associazione - è molto difficile raggiungere l'Ucraina. Per il momento ci appoggiamo a corrieri e autobus che da sempre fanno la spola tra i due Paesi, ma si tratta di mezzi con pochi spazi e, inoltre, i tempi di percorrenza si stanno allungando. Al confine con la Polonia, per esempio, ci sono anche code da più di 70 ore".

In breve, le donazioni e gli aiuti non mancano, ma per entrare in Ucraina c'è un vero e proprio collo di bottiglia che rende complicato attraversare il confine.

Per il futuro, intanto, l'associazione presieduta da Larysa Kovalenko, cittadina ucraina che da anni vive a Pontedera, ha due nuove priorità. "Continueremo la raccolta, ma prima cerchiamo di smaltire le molte donazioni. Adesso, in vista dell'arrivo di molti profughi dall'Ucraina, prevalentemente donne e bambini, siamo alla ricerca di alloggi da mettere a loro disposizione - hanno specificato - chiediamo a chi ne ha disponibilità, di aiutarci, sia gratuitamente, sia con affitto, perché la Prefettura ha stanziato dei fondi per far fronte a queste spese".

Infine, sul sito della Comunità ucraina della Valdera (ucrainavaldera.it), è disponibile anche l'Iban per poter raccogliere fondi per i prossimi giorni e il futuro. "Inizialmente vorremmo reperire ulteriori mezzi per facilitare il trasporto e aiutare chi arriverà in Italia - ha concluso Nicola Cipolla, tra i promotori dell'associazione - dopodiché, quando questo dramma finirà, vorremmo contribuire anche alla ricostruzione. Intere città vengono rase al suolo e, dopo la guerra, dovremo ripartire".