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Villa Crastan, la strada è una gestione plurima

Presentati alla città i risultati del percorso partecipativo. Quindici associazioni interessate a stare dentro al progetto, c'è anche la Regione

Una gestione collaborativa per Villa Crastan. E' questo il progetto che il Comune, in prima fila l'assessora alla cultura Liviana Canovai e il consigliere delegato Mattia Belli, ha in mente di concerto con la Regione Toscana (rappresentata dall'assessore Vittorio Bugli) per lo storico edificio di via della Stazione vecchia. A partecipare al progetto anche una quindicina di associazioni che hanno preso parte al percorso partecipativo.

Ma che significa gestione collaborativa? In sostanza un coacervo di forze, associazioni e istituzioni che formano una sinergia (sottoforma di un'associazione terza o di una fondazione) per proporre e rendere vivo l'esterno e l'interno di Villa Crastan. Ma ci sono delle linee guida da seguire, le ha spiegate l'assessora Canovai: "Funzionalità pubblica della villa, spazio dedicato a tutte le generazioni e luogo che è dedicato a cultura e creazione. Infine valorizzazione del giardino".

Alla presentazione dei risultati del percorso partecipativo erano presenti anche l'assessore regionale Vittorio Bugli, il sindaco Simone Millozzi e i responsabili della società che ha curato il progetto, Cristian Pardossi e Monica Baldini.

"Questo è un bene prezioso - ha detto Bugli - non sempre i beni pubblici sono a questo livello". Bugli ha spiegato anche il progetto regionale Collabora Toscana, che raccoglie e sostiene esperienze che partono dal basso, dai cittadini. L'assessore ha citato l'esempio di un progetto partito in un paesino di 36 abitanti: dopo che era stato soppresso il servizio pubblico alcuni anziani hanno creato una bacheca per incrociare le esigenze delle persone della terza età con gli spostamenti delle persone che andavano a lavorare per ricevere trasporti gratis.

Il sindaco Millozzi ha concluso l'incontro: "Abbiamo tanti spazi sia espositivi che culturali in città, e ci investiamo risorse pubbliche. Potevamo fare altre scelte, abbiamo scelto di valorizzare. Vedo sempre più disaffezione al bene pubblico, l’idea di partire dal basso è il disegno più giusto, come ha detto l'assessore Bugli".

"Sulla riconversione degli spazi pubblici - ha concluso Millozzi - siamo stati antesignani, pensiamo al dente Piaggio o al Palazzo pretorio. Qui a Villa Crastan forse è più difficile ma non ci sono molti interventi strutturali da fare".