Attualità

"Rivolta" al Palazzo Blu

Gli studenti del liceo Montale, che sono stati dislocati in periferia, non sono entrati nelle aule. La preside è uscita per trattare con loro

Gli studenti mostrano i cartelli di protesta

"Siamo lontani da tutti - dice Sofia - non dialoghiamo con le altre scuole e dobbiamo arrivare quaggiù con bus pieni". "Abbiamo un sacco di problemi - così Matteo - a cominciare dall'acqua. Se uno vuol bere non lo può fare. Mancano anche i pennarelli e gli insegnanti devono comprarli. La situazione molto brutta..." . " A ricreazione - così Gaia - non c'è possibilità di spostarci e magari prendere una boccata d'aria. Inoltre, per dirne una, mancano i proiettori e i computer".

Stamani 502 allieve ed allievi del liceo Montale che vanno a scuola al Palazzo Blu, effettivamente lontana dalla città città ovviamente più viva, non sono entrati nelle classi e si sono schierati fuori con cartelloni di protesta di tutti i tipi. La preside Lucia Orsini è scesa giù e ha cercato di convincere subito i ragazzi e le ragazze a entrare, facendo presente anche il pericolo che deriva dagli assembramenti e convincendo infine una gruppo di studenti a venire a discutere sulla situazione.

"Sono aumentate le corse - ha detto la dirigente scolastica - stiamo rafforzando la presenza dei pullman e delle corse mentre un problema è anche quello del ponte di Calcinaia ora chiuso. Ci viene contestato che mancano i pennarelli che però li abbiamo comprati. Abbiamo comprato libri per le prime classi e abbiamo regalato zainetti in segno di benvenuto. Stiamo preparando incontri di teatro e sta per iniziare una mensa. Le scale del palazzo (cinque piani: ndr) sono antisismiche, abbiamo una certificazione anti incendi e assumeremo altri 16 collaboratori delle categorie protette. E avremo sempre supplenti".

Dopo un'ora di incontri all'aperto è iniziato un incontro con alcuni studenti e per ora continua il confronto.