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​Quando Gino e Sandro s'incontrarono

Curiosa e commovente la storiella del bambino in bicicletta con i freni rotti sul ponte napoleonico e del già campione dal gran cuore - VIDEO

Mazzinghi e Bartali

Ciclismo e guantoni, quando il caso vuole può succedere di tutto. Successe a Pontedera nel 1950 quando un campionissimo corridore ciclista, Ginettaccio Bartali, e un bambino di dieci anni, Sandro Mazzinghi si incontrarono, e anche un po' si scontrarono, per caso davanti una farmacia. Sul corso ce n'erano due.

Bartali, che frequentava spesso la città della vespa già da quando era dilettante e ha continuato a frequentarla fino a che ha potuto, usciva dalla farmacia proprio mentre Sandro era in discesa 'senza freni', ovvero con i freni della sua bici rotti, dal ponte napoleonico da poco ricostruito dopo i bombardamenti.

Sandro dovette scansare molti pedoni, allora di macchine ce n'erano poche, con la paura di andare addosso a qualcuno, ma ce la fece a entrare sul corso. E lo scontro col campione, salvatore della possibile rivoluzione per l'attentato a Togliatti con la vittoria al Tour, fu inevitabile ma non 'tragico'.

Magari qualcun altro si sarebbe arrabbiato e avrebbe trattato male quel ragazzotto, invece Ginettaccio, ma tutt'altro che 'accio' visto che durante la guerra aveva portato dentro la canna della bicicletta certificati falsi per salvare qualche ebreo, si rivolse a Sandro con un piccolo, piccolissimo, paternale di 'stai attenti, o bimbo... ' .

Sandro ebbe il coraggio di ribattere "ma io non vado forte come lei...". Ed ecco Gino Bartali tirar fuori dalla borsa i suoi guanti da bici e metterli nella mani del bambino che si stava facendo uomo perché a quei tempi dieci anni valevano almeno quindici degli attuali. L'incontro finì lì. Con un dono che Sandro Mazzinghi tenne con e per sé per tutta la vita.