Ogni anno, con un invito rigorosamente su carta, s'invitano alla cena che, da 45 anni, li riunisce ancora una volta. Sono gli ormai ex ragazzi e ragazze della 5A del liceo scientifico XXV Aprile, che ancora oggi, nonostante l'esame di maturità nel 1972, sono legatissimi da una profonda amicizia.
E da loro, insieme al sindaco Matteo Franconi, arriva il messaggio a chi, proprio in questa settimana, si trova ad affrontare l'esame che chiude il quinquennio delle scuole superiori. "Ci piaceva raccontare un esempio che fosse un simbolo di quello che può succedere una volta conclusa la scuola - ha detto il primo cittadino - gli esami finiscono, ma restano l'amicizia e le possibilità di crescere".
Di quella classe leggendaria, di cui ancora oggi i suoi "alunni" ricordano aneddoti e tradizioni, create durante i cinque anni di scuola, come quella del giornalino Il Rantolo, ne hanno fatto parte Rita Casacchia, Katia Biondi, Susanna Doveri, Giuliana Signorini, Maira Lupi, Elena Novi, Alessandro Scali, Giovanni Ghelli, Gianfranco Favilla, Paolo Bernardeschi, Massimiliano Dal Canto, Luciano Morosi, Paolo Tognarelli, Giuseppe Chelli, Antonio Chelli, Savino Ruglioni, Roberto Fiorentini, Paolo Vespi, Fabio Dal Canto, Andrea Pini, Marco Granchi, Sergio Piccini, Andrea Orsini, Luca Marcelli, Luciano Picchi, Maurizio Salvadorini, Francesco Caturegli, Marco Casalini, Massimo Megli, Fabrizio Nencioni, Andrea Bachini e Bruno Rosaspina.
In sala consiliare, con il sindaco, c'era una piccola delegazione, ma il messaggio è rimasto inalterato: dopo la scuola, ci sono modi e tempi per restare amici, al di là di ogni voto. E dopo 45 anni, la vecchia 5A ne è una dimostrazione.