Attualità

Raccontare la violenza: la voce dei servizi

“Raccontare la violenza: la voce dei servizi”, tanti i presenti al corso organizzato dalla ASL Toscana nord ovest a Pontedera

Si è svolto oggi, alla biblioteca Gronchi di Pontedera, il corso di aggiornamento destinato a tutti coloro che a vario titolo entrano nel percorso della violenza di genere. Stiamo parlando di medici (pediatri, ginecologi, emergenza e urgenza, psichiatri, ecc), assistenti sociali, psicologi, infermieri, ostetriche, che da qualche mese fanno parte del coordinamento che ha il compito di mettere in atto azioni idonee per arginare la violenza di genere e, soprattutto, per prevenirla attraverso la presa in carico della persona a rischio di maltrattamento.

La giornata di studio, dal titolo “Raccontare la violenza: la voce dei servizi”, alla quale sono intervenuti anche la deputata Lucia Ciampi, la consigliera regionale Alessandra Nardini, Renato Colombai direttore dell'attività opsdaliera e Patrizia Salvadori responsabile di zona Valdera Alta Valdicecina della Aslha messo in risalto come un problema così complesso non possa essere delegato ad uno specialista ma necessiti di un lavoro di squadra in modo da mettere in campo le diverse competenze.  

Il convegno si è aperto con la lettura di brani sul tema da parte di Elisa Cosci e Salvatore La Mendola e dalla proiezione di video sugli stereotipi di genere e la violenza, commentati da Grazia Fazzino, psicologa e psicoterapeuta, responsabile del consultorio della Valdera, che ha poi relazionato sulla rilevazione della violenza e del rischio; nel corso della giornata sono stati presentati anche i dati sul territorio, visibili nelle slide dell'allegato a fondo pagina.  

"Oggi abbiamo messo insieme più servizi e realtà territoriali di Valdera e Alta Valdicecina - ha detto la dottoressa Fazzino - una rete integrata che funziona a più livelli. La giornata di oggi è utile per rilanciare il ruolo del servizio pubblico, anche perchè crediamo fortemente in una integrazione dei servizi pubblici e del privato sociale".

"In più - ha concluso - serve fare formazione su un tema complesso, per aumentare sempre più il livello qualitativo dell'offerta".