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"Regalo i macchinari, qualcuno rilevi l'attività"

Stefania Ramacciotti lascia dopo 47 anni di lavoro e cerca persone interessate a dare un futuro alla sua artigianalità: "Salviamo questo patrimonio"

Stefania Ramacciotti

Un'attività storica che rischia di chiudere dopo quasi 60 anni e non perché è passata di moda. Anzi: i clienti continuano ad affollarla, gli ordini ci sono e il nome è più che mai conosciuto in città. Eppure, il pastificio di Stefania Ramacciotti, tra pochi giorni, dovrà abbassare la saracinesca per l'ultima volta. A meno che non avvenga un mezzo miracolo.

Tutto è cominciato nel 1965, quando l'attività è stata aperta dalla zia di Stefania, Giovanna. Poco dopo, appena ventenne, l'attuale proprietaria ha cominciato a lavorare al suo fianco, prendendo poi le redini nel 2002. Oggi Stefania ha 67 anni e, giunta alla pensione, vorrebbe passare la mano: un passaggio che si era quasi concretizzato con alcuni interessati, ma alla fine è stato un nulla di fatto.

"Stefania ha dato la disdetta al proprietario del fondo, sembrava aver trovato qualcuno che potesse proseguire con l'attività e avevano anche concordato un affitto, ma è sfumato tutto - ha raccontato Alessandro Puccinelli, assessore al Commercio - io sono stato informato direttamente da lei: voleva spiegarmi quanto accaduto e noi, come amministrazione comunale, ci siamo attivati per cercare di supportarla e fare in modo che non si disperda questo patrimonio della città".

Il tempo per dare una svolta è davvero poco: vista la disdetta, Stefania dovrà lasciare il fondo il prossimo 31 Ottobre. Come ha scritto la stessa titolare in un foglio affisso all'entrata del negozio di via Saffi, dove i clienti continuano a entrare di continuo. In molti hanno anche chiesto spiegazioni, visto il grande rapporto che la donna ha instaurato con la città. Addirittura, c'è chi in vista del Natale ha già comprato i suoi tortellini, con l'intenzione di congelarli.

"A oggi il messaggio è questo: Stefania è disposta a regalare la propria attività e i macchinari, purché qualcuno porti avanti questo lavoro - ha spiegato Puccinelli - il fondo non potrà essere lo stesso, ma chi fosse interessato potrà trovare una clientela affezionata, macchinari d'epoca con cui ancora viene trafilata la pasta e una dipendente, Sabrina, in grado di far funzionare sin da subito il tutto. Sarebbe un modo per preservare una grande esperienza artigianale, con i suoi saperi e i suoi segreti".

" paradossale - ha concluso - questa è una situazione davvero atipica: l'attività non chiude perché senza clienti, ma perché manca un passaggio di consegne. Sono in contatto anche con le associazioni di categoria, per capire se c'è la possibilità di allargare la ricerca. Serve voglia di lavorare e di inserirsi nel settore: le possibilità ci sono".