Attualità

Rete Alimentiamo dalla raccolta al palcoscenico per solidarietà

Oltre 7.300 chili di alimenti da distribuire alle famiglie in difficoltà e uno spettacolo che, con le canzoni di De André, racconta la marginalità

La vicesindaca Cocilova e Leone prima dello spettacolo a Teatro Era

Prima tra gli scaffali dei supermercati Coop, tra Bientina, Ponsacco e Pontedera. Poi, dopo la raccolta, lo spettacolo organizzato insieme a ViviTeatro, con l'obiettivo di sensibilizzare sulle marginalità e sulla condizione della donna. Una giornata dedicata agli altri e al territorio quella che ha visto come protagonista la Rete Alimentiamo, che da anni si occupa della raccolta alimentare sul territorio della Valdera.

L'occasione è stata offerta dalla giornata indetta da Coop e dalla Fondazione Il Cuore si Scioglie, che come da tradizione hanno chiamato all'appello i propri clienti per un gesto di solidarietà. "In zona ce ne occupiamo noi ormai da tempo - ha spiegato Eugenio Leone, che presiede la Rete Alimentiamo - l'iniziativa è stata svolta in sinergia con i soci coop Valdera. Adesso, dopo la raccolta, ci occuperemo della distribuzione".

In totale sono stati raccolti oltre 7.300 chili di alimenti tra i tre punti vendita, che verranno distribuiti tra le famiglie seguite dalla Misericordia di Pontedera, dal Centro Fonte di Vita, dalle Confraternite san Vincenzo de' Paoli, dalla Caritas della parrocchia di San Giuseppe e dal Centro di aiuto della chiesa dei Cappuccini. "Inoltre - ha specificato Leone - una parte andrà anche all'Emporio Civico del Comune, che gestiamo come Rete Alimentiamo".

I volontari della Rete Alimentiamo

Quindi, la solidarietà si è spostata a Teatro Era, dove si è tenuto lo spettacolo E allora non chiamatemi Faber, organizzato insieme a ViviTeatro. Lo spettacolo, per la regia di Denis Salvadori, racconta la storia di una donna, Ester, che dopo aver vissuto ai margini della società, riesce con l’aiuto ricevuto in una comunità di recupero, a riscattare la sua vita, affrontando temi come la maternità, il dolore, la fede, l’identità di genere, la morte e l’eutanasia.

"L’idea dello spettacolo è nata durante un progetto di divulgazione artistica della vita e le opere di De André che coinvolgeva le scuole medie - ha spiegato Salvadori - ascoltando la canzone Princesa in classe insieme ai ragazzi, ho visualizzato la protagonista che raccontava loro la propria vita attraverso la canzone stessa; ho pensato che, se la vita può essere raccontata da una canzone, si potevano raccontare le canzoni con la vita di una persona".

Un momento dopo lo spettacolo a Teatro Era

Protagonista della serata è stata Maria Triggiano, che ha interpretato Ester. "Quando ho letto il copione la prima volta ho pianto e tuttora ho difficoltà a parlarne senza commuovermi - ha concluso - sul palco è la musica che mi da la forza di interpretare l'inquietudine, il dolore e la sofferenza di Ester e poi la grande intesa che c'è con l'altra attrice con me sul palco rende tutto più semplice".