Attualità

Ricordate le vittime delle missioni di pace

Una sentita cerimonia alla presenza del padre di Francesco Vannozzi, alpino morto in Afghanistan nel 2010, e degli studenti del liceo XXV Aprile

Il sindaco Franconi con gli studenti del XXV Aprile

Questa mattina, in Piazza Caduti di Nassiriya, si è tenuta una cerimonia per la Giornata del ricordo delle vittime militari e civili nelle missioni di pace. La cerimonia è stata aperta dal nuovo presidente dell'Associazione Nazionale Carabinieri di Pontedera, Sauro Gori

Presenti anche alcuni studenti del liceo XXV Aprile, i quali hanno letto i nomi dei caduti militari e civili nell'attentato di Nassiriya e hanno ricordato l'alpino Francesco Vannozzi di Vicopisano, morto in Afganistan il 9 Ottobre 2010 a seguito di un attentato contro un convoglio militare italiano. Presente alla cerimonia il padre, Nilo Vannozzi.

A seguire una riflessione sull'evento da parte di due studenti, un breve momento di preghiera con monsignor Piero Dini e la deposizione della corona di alloro. Quindi ha preso la parola il sindaco di Pontedera, Matteo Franconi, che ha voluto ricordare tutti i caduti nelle missioni di pace che risultano essere oltre i 170.

"Anche quest’anno Pontedera ha voluto ricordare la mattina del 12 Novembre 2003 e quella violenta esplosione che squarciò la base italiana in Iraq nella città di Nassiriya - ha sottolineato il primo cittadino, terminata la cerimonia -; un vigliacco attentato in cui morirono 19 italiani, militari e civili, e 9 iracheni. La nostra città ha voluto ricordare questa triste pagina della nostra storia dedicando un monumento alla memoria delle vittime, un luogo dove poterle ricordare ogni anno scandendo, uno ad uno, i loro nomi".

"Alla presenza dei cittadini intervenuti, delle forze dell’ordine e delle associazioni con le studentesse e gli studenti del Liceo XXV Aprile - ha aggiunto Franconi - abbiamo anche reso omaggio a tutti i caduti militari e civili nelle missioni internazionali e rivolto un pensiero di riconoscenza e gratitudine ai militari ed ai civili che a rischio della propria incolumità stanno oggi fronteggiando molteplici minacce in tante travagliate regioni del mondo. Attraverso ciascuno di loro si manifesta l’impegno della comunità internazionale per l’affermazione dei diritti dell’uomo, per la pacificazione delle aree di crisi consentendo alle popolazioni oppresse un orizzonte di speranza".

"Attraverso ciascuno di loro - ha concluso il sindaco - il nome dell’Italia in numerose missioni internazionali è sinonimo di professionalità, umanità e competenza unanimemente riconosciute. Ad ognuno di loro va oggi il pensiero ed il ringraziamento della nostra comunità".