Cronaca

Al Tar l'alloggio popolare della droga

La famiglia vuole restare nell'appartamento che il Comune invece gli ha tolto. Un ricorso anche per una caduta sul marciapiede

Finisce al Tar il caso dell'appartamento popolare assegnato a una famiglia extracomunitaria che nell'estate scorsa lo aveva temporaneamente lasciato a un'altra persona mentre la famiglia era altrettanto temporaneamente tornata in Marocco. Ma la Polizia scoprì con un blitz che in quella casa si spacciava la droga, come già si era capito, mentre l'intervento consentì il sequestro di un chilo e mezzo di hashish e di 5 mila euro in contanti. 

Blitz e sequestro subito seguiti dalla decisione del Comune di togliere l'alloggio alla famiglia assegnataria. Ma quando la famiglia, padre, madre e figlio, tornò dal Marocco, il padre si oppose al provvedimento del Comune asserendo che, sì, aveva lasciato la chiave dall'alloggio a un conoscente residente a Cascina, ma senza minimamente sapere o prevedere che ne sarebbe scaturito lo spaccio della droga.

La famiglia assegnataria fece dunque ricorso ottenendo la sospensione del sequestro, tanto che tuttora la famiglia abita nell'alloggio, mentre l'amministrazione comunale insiste nella sua decisione che difenderà davanti al Tar con l'assistenza di un legale che proprio in questi giorni ha nominato. 

Caduta sul marciapiede

Per conto dell'assicurazione, il Comune ha nominato un legale anche per difendersi davanti al giudice di pace di Pontedera dall'accusa di un cittadino caduto su un marciapiede, a suo parere troppo dissestato, e che chiede il risarcimento dei danni subiti. La caduta avvenne sul marciapiede di via della Misericordia vicino al Conad, dal quale il cittadino era appena uscito.