Nella seduta di ieri, martedì 22 Aprile, il Consiglio comunale di Pontedera ha dato il suo ok a una mozione per l'applicazione del salario minimo per gli appalti e le concessioni demaniali, presentata dalla consigliera comunale Denise Ciampi, capogruppo di Pontedera A Sinistra.
E se anche, alla fine, la mozione è stata approvata, da Sinistra Italiana, che fa parte della lista Pontedera A Sinistra con Rifondazione Comunista, restano delle perplessità. "È sempre più difficile comprendere il Partito Democratico a Pontedera - ha spiegato Gianni Ferdani, coordinatore del circolo Valdera Valdicecina - con l'emendamento è stata cassata proprio la parte che indica in modo stringente come dare attuazione a quanto lo stesso Partito Democratico dichiara di voler attuare".
"Non comprendiamo come non si possa accettare una mozione che dà attuazione concreta al piano di indirizzo della maggioranza - ha aggiunto - è evidente che esistono diversi Pd in Toscana, visto che ad altre latitudini, compresa Firenze, il voto in questo senso ha dato un risultato che ha introdotto il salario minimo comunale. A quattro mesi dall’approvazione del Documento unico di programmazione, in cui si parla del salario minimo, sarebbe stato saggio cogliere l’opportunità".
"Ci faccia sapere il Partito Democratico quando intende dargli effettiva attuazione - ha concluso Ferdani - Pontedera ha perso un grande occasione ma siamo fiduciosi che non sarà necessario ripresentare una nuova emozione per veder realizzato a breve il salario minimo".
Dal canto loro, invece, i Giovani Democratici, la sezione giovanile del Partito Democratico, rivendicano l'approvazione. "Si tratta di un punto del programma elettorale importantissimo per noi e per la nostra città - hanno spiegato - nonostante l’applicazione effettiva di questa proposta presenti dei tempi burocratici abbastanza lunghi, siamo contenti che la lista Pontedera A Sinistra abbia deciso di spronare l’amministrazione comunale su un punto che riteniamo fondamentale e che ha rappresentato il cavallo di battaglia della nostra candidatura alle elezioni dello scorso Giugno".
"Il rispetto dei lavoratori e delle lavoratrici è il cardine della nostra attività politica, di un Partito Democratico che, seppur lentamente, sta trovando di nuovo la propria identità come partito di sinistra - hanno aggiunto - sulla materia del lavoro gli errori commessi sono stati tanti ma questa apertura, unita ai prossimi referendum, rappresentano il nuovo volto del Pd che dopo anni di smarrimento ritrova finalmente la sua via. Auspichiamo che il tema del salario dignitoso e del no al riarmo possano rappresentare l’inizio di una nuova stagione dei rapporti politici, nel paese e nella nostra città".