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Scolmatore, risolto problema della moria di pesci

Non se ne vedono più galleggiare a pancia in alto nella vasca sotto le cateratte dello scolmatore e anche il fetore non si sente più

Lo scolmatore (foto di Piero Frassi)

Forse, si spera, si è risolto praticamente da sé il problema dei pesci morti nella grande vasca dello scolmatore sotto le cateratte e che per una settimana a cavallo fra luglio e agosto ha ammorbato l'aria di chi abita nel quartiere dei Magazzini, il più vicino alle cateratte, ma anche al Villaggio Piaggio, al Chiesino e oltre. 

"Sabato non si respirava - dice la signora Giuliana che abito proprio a ridosso dello scolmatore - ma oggi e ieri il fetore non si sente più. E speriamo che non sia merito soltanto del venticello di mare che si è levato".

Le morie di pesci non sono una novità della civiltà moderna, i pesci sono sempre morti per poca acqua o altri motivi abbastanza naturali, mentre a Pontedera, negli anni '70, la strage arrivò in Arno dalle acque inquinate del fiume-canale Usciana, dove venivano sversavano i liquami delle concerie allora senza depuratore. 

L'Arpat, l'ente che cura il territorio e l'ecologia della Toscana, ha analizzato l'acqua nella vasca delle cateratte, dove nel 2002 purtroppo morirono due ragazzi, uno per salvare l'altro, non trovando nessun tipo di inquinamento.

Forse la recente maxi operazione di taglio nell'erba nel canale, ma non nel tratto più vicino alle cateratte per salvaguardare i nidi, ha portato un po' di terra e di sfalci anche nella vasca, ma a questo punto il motivo della moria sembra di tipo più naturale.Nei giorni scorsi si è provato anche a rimuovere i pesci morti, però l'operazione si è rivelata molto difficile. Ma ora, come detti, pesci morti a galla non se ne vedono più, mentre sono presenti aironi che probabilmente hanno banchettato con questo "incidente".