"La cassa integrazione guadagni orario, alla Piaggio, è diventata strutturale". La denuncia arriva direttamente dai delegati Sial Cobas della Rappresentanza sindacale unitaria dello stabilimento pontederese, che chiedono anche all'Inps di smetterla di avallare la strategia della proprietà
In vista del 21 Ottobre, quando dovrebbe concludersi la cassa integrazione con la conseguente ripresa delle attività, il sindacato alza la voce. "A partire da quella data, è previsto un incremento produttivo con catene di montaggio che andranno a due turni: per questo, saranno assunti centinaia di lavoratori con contratti a termine - hanno spiegato - quindi, da un giorno all’altro, si passa da un fermo totale a un improvviso aumento produttivo: fatto che ormai si ripete periodicamente da molti anni a questa parte. Addirittura è successo che ci fossero, contemporaneamente, lavoratori fissi in cassa integrazione e lavoratori precari sul posto di lavoro".
"Questa è la strategia della Piaggio, con il sostegno delle istituzioni e della maggior parte delle organizzazioni sindacali: stagionalizzazione della produzione, diminuzione dell’occupazione stabile e uso dell'Inps come bancomat - hanno aggiunto - ogni anno, per alcuni mesi, la cassa integrazione è dovuta a una precisa volontà aziendale".
"I dirigenti dell’Inps continuano a far finta di niente: mai una volta, in tanti anni, che abbiano ascoltato le ragioni dei delegati sindacali che rifiutano di sottoscrivere la richiesta di cassa integrazione della Piaggio - hanno concluso - i soldi dell'Inps sono soldi dei lavoratori, non dello Stato".