Politica

Sindaci di ieri e di oggi, una storia garfagnina

Franconi, Marconcini e Maccheroni: tre sindaci alla sezione "Bertelli" riscoprono le radici della comunità pontederese, piantate in Garfagnana

Da sinistra: il sindaco Franconi e i due ex sindaci Maccheroni e Marconcini

Metà Quattrocento, castello di Pons Herae. Un centro fortificato ormai disabitato, a causa delle guerre continue e di un forte spopolamento. Che, però, la signoria fiorentina volle far rivivere spendendovi un centinaio di famiglie della Garfagnana e della Lunigiana, con la promessa di non pagare le tasse per 30 anni.

Così rinacque - anzi, rinascette - Pontedera garfagnina e lunigianese, che grazie alla comunità proveniente in parte da Camporgiano e in parte da Albiano e Caprigliola poté diventare quello che, per gran parte della sua storia, è stata: città commerciale e industriale.

Una storia poco conosciuta, che la sezione "Bertelli" del Partito Democratico di Fuori del Ponte ha riportato a galla nel bel mezzo della sua Festa de l'Unità. Che oggi, mercoledì 30 Agosto, si concentrerà invece sulle elezioni del 2024.

Prima il passato, però. Le origini garfagnine e lunigianesi, raccontate dallo storico Michele Quirici, hanno richiamato anche vecchi sindaci, come Giacomo Maccheroni e Paolo Marconcini, ma anche attuali come Matteo Franconi e Francesco Pifferi, primo cittadino di Camporgiano.

"Torneremo a Camporgiano dopo le visite degli anni passati per rendere merito al sindaco continuare questa tradizione - ha detto Franconi - io stesso ho sangue garfagnino e credo sia giusto tramandare questa storia, affinché sia uno stimolo per ripercorrere quanto è stato fatto con sacrificio ciò che oggi è dato per acquisito".

"Sarebbe bello se la storia fosse davvero maestra di vita: spesso, purtroppo, non è così, ma dobbiamo provarci - ha aggiunto Marconcini - Pontedera, dopo che ha perso le proprie mura, ha acquistato la sua dimensione di città commerciale, aperta e libera. L'accoglienza delle famiglie della Garfagnana ha rappresentato un momento di rinascita".

Dopo quasi 600 anni, però, la città affronta adesso nuove sfide. "Per i sindaci che lavorano in un contesto complicato occorre fare una riflessione profonda - ha concluso Maccheroni - gli ultimi risultati elettorali, purtroppo, sono preoccupanti: non in termini di orientamento, ma di affluenza. La democrazia, piano piano, si corrode. E lo fa anche a livello locale".