Cronaca

Strada di Patto, tre rinvii a giudizio

Con le accuse di falso ideologico in concorso e truffa aggravata ai danni dello Stato sono state rinviate a giudizio tre persone

Due dipendenti comunali e il titolare di una impresa edile sono stati rinviati a giudizio dal Gup Donato D'Auria per la vicenda della "Strada di Patto".

I tre dovranno rispondere di falso ideologico in concorso e truffa aggravata ai danni dello Stato per la vicenda dell'arteria, più volte finita al centro delle polemiche ( proprio in queste settimane si sta procedendo alla riasfaltatura )  e che mostrò da subito problemi al manto stradale.

Secondo le accuse e come riportato dal quotidiano "Il Tirreno" una quantità di materiali che figurava nei capitolati è stata pagata, ma non è mai finita sotto la strada e anche una consulenza tecnica voluta dal giudice confermerebbe l'assenza dei materiali che risultano invece negli stati di avanzamento dei lavori.

Intanto Fratelli d'Italia, con i suoi esponenti locali Bagnoli e Arcenni, ritiene "Indispensabile che si provveda alla revoca di ogni incarico affidato ai dipendenti comunali rinviati a giudizio per le vicende legate alla Strada di Patto  e questo non solo nell’interesse del Comune, ma anche dei cittadini che potranno continuare ad avere fiducia in una macchina comunale onesta e preposta a tutelare l’interesse pubblico. Così facendo anche i dipendenti stessi avranno la possibilità di difendersi nelle sedi opportune".

Intervento anche di Domenico Pandolfi (Lega). "Fermo restante che ognuno è innocente fino a sentenza passata in giudicato, o ammissione di colpa - ha scritto -. Comunque l'esposto presentato da noi (Pandolfi e Barabotti) anche a tutela dei cittadini che hanno materialmente pagato un lavoro fatto male, è stato ritenuto anche da un giudice motivato. Adesso Anas sta ponendo rimedio ad un opera pubblica ,evidentemente, fatta male, ancora con i soldi dei cittadini, in attesa se e quando saranno individuati responsabili. La parte politica sapeva benissimo che quell'opera era fatta male e non sarebbe durata, avendo commissionato una verifica.... La faccia l'abbiamo messa noi come opposizione, perché nessuno si era mosso per fare chiarezza su la vicenda e adesso sarebbe troppo facile accollarsi meriti".