Attualità

Studenti, genitori e insegnanti contro il Miur

Una parte del liceo XXV Aprile sostiene l'appello nazionale contro la fisica in seconda prova alla maturità. Ecco le loro motivazioni

La classe quinta D del liceo scientifico XXV Aprile, i genitori e alcuni insegnanti sostengono l’appello nazionale che non vorrebbe la fisica alla seconda prova della prossima maturità.

"Nell'appello (che riportiamo in allegato, ndr) - spiegano i sostenitori pontederesi in una nota stampa - si legge come le attuali simulazioni rese note dal Miur hanno provocato sconforto, frustrazione e sgomento sia negli studenti, che nei docenti e, di riflesso, nelle famiglie, stante la difficoltà e, soprattutto, la non conformità ai programmi di fisica tradizionalmente svolti e stante l'impossibilità di svolgere, durante l'anno scolastico anche tenendo conto del numero esiguo di ore dedicate alla materia in oggetto, tutti gli argomenti che sarebbero necessari per affrontare siffatte prove. Ciò, al di là di una incomprensibile discrasia, creerà certamente una penalizzazione nelle valutazioni e mancanza di omogeneità delle stesse, rendendo quindi ingiusto ed iniquo un momento particolare e delicato quale è l’esame di maturità".

Una mail in cui viene presentata la situazione è stata inviata anche a tutti i componenti della Seconda Commissione Consiliare della Regione Toscana affinché venga discussa in seno alla commissione stessa al fine di interagire con il Miur.

I firmatari sono i ragazzi della classe quinta D del liceo XXV Aprile di Pontedera, molti genitori fra cui Sabrina Casarosa, Giacomo Orsini, Elena Latini, Stefano Manfredini, Stefania Rosati, Carlo Novi, Leonardo Bottoni, Margherita Franchini, Stefano Tirabassi, Angela Falaschi, Stefania Tamberi, Alessandro Puccinelli e alcuni docenti della materia fra cui Monica Barsotti, Iolanda Rozzo, Angela Messina, Silvia Degl’Innocenti, Bruno Cocciaro, Micaela Ricchi, Luca Covassin.