Un intreccio di teatro, laboratori dedicati a giovani e non, e animazione di comunità. È un grande contenitore artistico quello dell'Accademia dell'Incompiuto, che anche quest'anno, a Maggio, riporterà cittadini e cittadine sul palco del Teatro Era, anche senza alcuna esperienza recitativa.
Alla giornata dello spettacolo, "Luminoso Fragile", che si terrà il 25 Maggio, si è aggiunta anche quella del 24, quando il Teatro Era diventerà una "casa delle associazioni". Chiamate a raccolta per offrire seminari, riflessioni e spunti alla cittadinanza, che potrà così conoscerne le attività.
"Il progetto dello spettacolo nasce con l'obiettivo di esplorare la fragilità - ha spiegato Felicita Marcelli, fondatrice dell'Accademia -l'idea è quella di ribaltare la prospettiva sulla fragilità, intesa generalmente come una debolezza. Vogliamo trasformarla in un punto di contatto e di partenza per dialogare e conoscersi. Cercheremo di farlo con dei laboratori già cominciati a Ottobre scorso, ovvero quelli di canto, recitazione e scrittura, ai quali ne aggiungeremo altri".
Ci saranno, per esempio, degli incontri dedicati ai genitori in attesa o ai neogenitori, ma anche con medici e pazienti sulla medicina intesa come relazione di cura e altri all'interno della rassegna "Ponte di Parole", dedicati all'adolescenza e al futuro. "Particolare attenzione è poi concentrata sul Villaggio Piaggio - ha aggiunto - da tempo volevamo entrare in contatto con la comunità di questo quartiere e, grazie all'amministrazione, abbiamo a disposizione gli spazi degli ex lavatoi, come una sorta di presidio".
Quindi, il 24 e 25 Maggio si terrà appunto la doppia giornata che l'Accademia ha intitolato "Bella Piazza", con l'obiettivo di coinvolgere associazioni e gruppi informali attivi sul territorio per ideare e creare un evento dedicato alla celebrazione della varietà culturale. "Come negli ultimi tre anni abbiamo creato percorsi partecipativi aperti a tutti e completamente gratuiti - ha detto Mario Biagini, attore e maestro di teatro - vogliamo coinvolgere la gente, chiedendo loro di farsi autori di questi progetti. Il giorno precedente, invece, invitiamo tutte le realtà del territorio a farsi avanti: vogliamo creare collaborazioni e fare rete".
"Abbiamo accolto questa proposta perché accoglie diversi elementi che, come amministrazione comunale, ci stanno particolarmente a cuore - ha aggiunto Carla Cocilova, vicesindaca con delega alle Politiche sociali - dalle collaborazioni tra le associazioni al tema socioculturale, tenuti insieme non da un evento singolo, ma da un percorso lungo di trasformazione. Il tema centrale, quello della fragilità, è particolarmente importante: è fondamentale esplorarne il significato in un mondo che chiede continuamente la performance e l'efficacia".
"Questa attività si incardina in modo perfetto nell'ambito di Ponte di Parole - ha concluso Francesco Mori, assessore alla Cultura - il progetto prova a lavorare in un quartiere come quello dei Villaggi, analizzandone la complessità della relazione umana mettendo al centro una parola ricca di accezioni come fragilità. Questa è sempre e solo declinata negativamente, ma è nelle rotture che stanno le basi per le ripartenza. La fragilità è un elemento necessario all'esistenza e questo percorso offre la possibilità di andare oltre paure e vergogne che ci tengono prigionieri".