Spettacoli

Al Teatro Era c'è Heretico

Lo spettacolo con drammaturgia e regia di Simone Perinelli è in programma sabato. Si parla di religione e famiglia "frantumando queste istituzioni"

Foto di Manuela Giusto (fonte ufficio stampa Teatro Era)

Sabato 20 gennaio alle 21 è in programma Heretico, coproduzione tra Armunia, Fabbrica Europa, Triangolo scaleno Teatro / Teatri di Vetro. Heretico è la nuova creazione de Leviedelfool, scritta e diretta da Simone Perinelli e interpretata tra gli altri da Claudia Marsicano, vincitrice Premio Ubu 2017 nella categoria Under 35.

In modo ironico e dissacratorio, Perinelli con una drammaturgia lineare traccia sette percorsi in cui smonta e frantuma le istituzioni religione e famiglia.

Lo spettacolo si articola in sette capitoli che sradicano le superstizioni e svelano le incongruenze della religione. La parola sacro racchiude tutto ciò che è separato e racconta da tempo immemore quella potenza che gli uomini hanno avvertito come superiore a loro, lo sgomento e lo stupore che hanno provato difronte all’ignoto, dinnanzi a qualcosa che è da un lato da temere, come si può temere ciò che si ritiene superiore e che non si è in grado di dominare, e che dall’altro attrae, come si è attratti dall’origine da cui un giorno ci si è emancipati.

Scrive l’autore Simone Perinelli: “Se questa pièce fosse stata una composizione musicale l’avrei chiamata scherzo in re maggiore Già: uno scherzo. Perché ci vuole grande ironia per pensare oggi di poter realmente puntare il dito contro religione, chiesa e dogmatismo.

Persino Giordano Bruno quel dito lo ha abbassato e la prima bozza della statua di Ettore Ferrari, col dito puntato a mo’ di accusa verso il Vaticano, si è tramutata nella raffigurazione del filosofo in atteggiamento pensante e a testa bassa.

E così, contro questa chiesa che ha desacralizzato il cielo e ci ha raccontato il finale con la simpatia di chi ti racconta la fine del libro che stai leggendo.

Sette tracce come in un concept album, attorno a unico movimento tematico antidogmatico e antireligioso. Sette come i candelabri d’oro, i sigilli e gli squilli di tromba descritti dalle allucinazioni di Giovanni nell’allucinato libro dell’Apocalisse.

Dalla creazione alla fine del mondo il Cristianesimo, come altre religioni, racconta la storia dell’uomo attraverso supposizioni fantasiose, facendo leva sul sentimento umano più antico del mondo: la paura.

Forse la paura di un cielo vuoto. Perché le stelle e le galassie, invisibili a occhio nudo e troppo lontane, non bastano a colmare quel vuoto causato dalla fallimentare ricerca di un senso che dia significato al caso.”