"Le strade da percorrere dovevano essere battute prima, quando c’era ancora tempo per dare voce alla nostra città". È scettico Matteo Bagnoli, capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio comunale, dopo la presa di posizione del sindaco Matteo Franconi, che sul declassamento del Teatro della Toscana si è detto pronto a percorrere ogni strada.
L'obiettivo, almeno in teoria, sarebbe quello di ribaltare la decisione del Ministero della Cultura, che ha tolto i gradi "nazionali" alla Fondazione che gestisce anche il Teatro Era di Pontedera. "Vogliamo dare per scontato che sia veramente preoccupato per le sorti del Teatro Era - ha detto - ma i suoi annunci sono un tentativo di riguadagnare credibilità politica, in particolare in quel mondo della sinistra pontederese attento ai profili culturali della città e che sui social lo attacca, anche se allo stesso tempo cerca di dargli suggerimenti utili".
"Il sindaco di Pontedera non è un osservatore esterno, bensì il vicepresidente del Teatro della Toscana - ha aggiunto - il declassamento non può essere liquidato come una ingiustizia puramente politica, come se Franconi fosse estraneo alla vicenda. Pontedera è rimasta ai margini delle decisioni, senza alcuna visione strategica, senza neppure un tentativo di coinvolgere le forze del territorio. Il Teatro Era ha certo un peso minore rispetto alla Pergola, ma i suoi dipendenti valgono quanto tutti gli altri".
"Il sindaco avrebbe dovuto portato la questione all’attenzione di tutti, senza considerare il confronto come un ostacolo: l'opposizione, se chiamata, avrebbe risposto - ha concluso Bagnoli - oggi è facile chiamare in causa Roma, ma non si può pretendere aiuto da chi non si è mai cercato prima, né scaricare su altri responsabilità che invece sono ben radicate anche qui. Se davvero l’obiettivo fosse tutelare il Teatro Era e i posti di lavoro, bisognerebbe pensarci con serietà, umiltà e capacità politica, non con comunicati indignati scritti a giochi fatti".