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Tumore al colon-retto, la prevenzione è vita

Appello dei medici dell'ospedale "Lotti" e di famiglia per effettuare lo screening: ecco dove poter ritirare il kit per la ricerca del sangue occulto

L'incontro in Comune

Le feste di Natale e fine anno possono distrarre, ma quando si parla di salute e prevenzione, meglio mantenere la barra dritta. Così, medici e professionisti, dalla sala consiliare del Comune, hanno rilanciato l'appello per la campagna di screening per la prevenzione del tumore del colon-retto, la terza neoplasia negli uomini e la seconda nelle donne.

"Abbiamo messo in campo misure di sensibilizzazione e, va detto, Pontedera e la Valdera hanno popolazioni che rispondono più presenti di altre allo screening del sangue occulto - ha spiegato la dottoressa Lidia Di Stefano, al fianco della direttrice della Società della Salute, Patrizia Salvadori - il test si rivolge a chi ha più di 50 anni e in quell'età, ancora piuttosto giovane, è difficile spesso pensare ad avere un problema, se si sta bene. Eppure, la prevenzione è fondamentale".

Attualmente, infatti, superati i 50 anni d'età, ogni due anni si viene invitati a effettuare l'analisi delle feci, in modo da valutare la presenza di sangue. "Avevamo ipotizzato anche di inviare a casa le provette - ha aggiunto Di Stefano - ma, in passato, c'è stata una risposta piuttosto bassa, con meno della metà degli utenti. Lo screening, però, è indispensabile: su questo ci stanno aiutando molto anche i medici di medicina generale".

A rappresentare la categoria, durante l'incontro in Comune, il dottor Luca Puccetti, segretario generale della sezione pisana della Federazione italiana di medici di medicina generale. "Tantissime persone si sono salvate grazie a una provetta - ha detto - infatti, nonostante nel corso degli anni siano stati fatti moltissimi miglioramenti nella terapia, il tumore del colon-retto resta un grave problema e, per questo, è molto importante la sensibilizzazione".

Tra i medici di famiglia che hanno partecipato vi sono anche le dottoresse Cecilia Del Papa e Chiara Lelli. "Ogni anno vengono diagnosticati un milione di carcinomi al colon-retto in tutti il mondo - ha detto la prima - è il secondo motivo di morte tra quelli legati al tumore: lo screening offre la possibilità di salvarsi la vita".

Come al solito, anche quest'anno, saranno spedite le lettere a tutti i potenziali utenti, che vanno dai 50 ai 69 anni d'età. Per il futuro, comunque, la possibilità potrebbe essere estesa anche fino ai 74 anni, vista l'incidenza notevole anche dopo i 70.

"Non faremo mai un passo indietro sulla sanità pubblica e sulla volontà di migliorarla ogni giorno, grazie a infrastrutture efficienti e fondi che ne sostengano l'azione - ha concluso il sindaco Matteo Franconi - il rapporto tra ospedale e territorio dev'essere un elemento portante e noi continueremo a lavorare fianco a fianco, perché la prevenzione è la prima azione da mettere in campo".