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"Per l'Ucraina adesso servono medicinali e cibo"

Prosegue la raccolta per assistere la popolazione ucraina. Alla Bellaria, sabato e domenica, ci saranno dei gazebo dedicati nel parcheggio antistante

Parte delle donazioni destinate all'Ucraina

Il magazzino di Rete Alimentiamo di Pontedera si è riempito quasi subito. La generosità dei pontederesi, da quando è stata lanciata la campagna di raccolta di beni di prima necessità da destinare al popolo ucraino, è stata travolgente. E grazie ai volontari, la raccolta continuerà anche nei prossimi giorni.

"La distribuzione di quanto raccolto avviene a livello regionale e nazionale con il Banco alimentare, collegato poi a quello dell'Ucraina, che provvede all'interno del Paese - ha spiegato Eugenio Leone, referente di Pontedera - qua, a livello locale, contribuiamo alla raccolta, coordinando dalla Bellaria, come base logistica, insieme a tutte le altre realtà della Rete, come la Misericordia, la Chiesa Fonte di Vita, la parrocchia San Giuseppe e i circoli delle frazioni. Li ringraziamo per quello che stanno facendo"

"La gente è molto generosa ed è un primo elemento importante e dobbiamo dire grazie. Al momento, però, in termini di volumi, abbiamo il 5% di medicinali, il 15% di alimenti e l'80% di vestiti e coperte - ha proseguito - dobbiamo, però, fare un appello: abbiamo fatto il pieno di vestiti e coperte, adesso proviamo a concentrarci su farmaci e cibi in scatola".

Per il trasporto, poi, la Rete fa affidamento su mezzi con targa ucraina che, solitamente, fanno la tratta per collegare i cittadini residenti in Italia con l'Ucraina. "Tutto quello che raccogliamo lo mettiamo in scatole per poterlo trasportare - ha aggiunto - i medicinali e gli alimenti partono con maggior priorità".

"Domani e dopodomani continuiamo a lavorare alla Bellaria nel parcheggio antistante. Allestiremo dei gazebo per poter accogliere meglio le persone che vorranno donare - ha concluso - nelle prossime settimane, inoltre, dobbiamo immaginarci l’arrivo di profughi ucraini in Italia. A Pontedera c'è una bella comunità ucraina che può far da ponte e, quando saranno qua, dovremo aiutarli non solo per trovare un posto dove dormire, ma anche con i vestiti, il cibo e i medicinali: parte di queste cose, dunque, serviranno anche per chi arriva".