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"È un mezzo lockdown, serve un aiuto concreto"

Il presidente di Uisp Valdera Lenzi lancia l'allarme: "Contagi e bollette mettono a rischio un intero settore. 10mila iscritti aspettano risposte"

"Stiamo vivendo un momento se possibile ancora più drammatico dello scorso anno, quando le chiusure unite ad alcuni aiuti governativi consentivano alle associazioni di ibernarsi e attendere che passasse la bufera. Adesso, invece, i costi corrono, ma tutto è fermo".

L'appello, indirizzato tra gli altri alla sottosegretaria di Stato Valentina Vezzali e ai sindaci della Valdera, lo firma Domiziano Lenzi, presidente del comitato Uisp Valdera, l'associazione che in tutta Italia promuove l'attività sportiva e sociale a ogni livello.

"Per i gestori degli impianti non è una situazione senz'altro facile - ha spiegato - le utenze, per esempio, sono arrivate ad aumentare di quasi il 50%. Si tratta di un grosso problema, perché i costi fissi aumentano, anche per la necessità di ampliare il personale che curi tutti i protocolli anti-Covid, ma l'affluenza alle strutture è pressoché dimezzata, basti pensare alle palestre e alle piscine. Senza parlare, poi, di chi deve pagare mutui o finanziamenti, che in questo momento costituiscono un grande sforzo per i gestori".

Senza agevolazioni o contributi, per le associazioni sportive, sociali e culturali della Valdera che sono affiliate a Uisp, si tratta di una specie di "mezzo" lockdown. "È una chiusura di fatto - ha continuato - anche qua in Valdera, se non vengono prese delle misure, rischia di rimanere poco di questo settore del sociale e dello sport amatoriale".

E solo in Valdera, le attività del comitato Uisp interessano circa 10mila tesserati. "Un numero di persone non indifferente, spesso superiore anche ai residenti di alcuni Comuni della nostra zona, senza contare le associazioni che ci seguono - ha concluso Lenzi - il mio è un allarme, spero di dare risonanza alla nostra situazione".